Operazione “MASCHERINE”. Eseguite 6 misure cautelari personali per detenzione e cessione di stupefacenti,furti,ricettazione. Al vertice del gruppo una donna. Coinvolto anche un affiliato a noto clan criminale dell’agro lucerino.
I finanzieri del Comando Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione questa mattina a n. 6 ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. del Tribunale di Foggia nei confronti di altrettanti soggetti (3 in carcere, 3 ai domiciliari) ritenuti responsabili a vario titolo e in concorso tra loro, secondo la Procura della Repubblica del capoluogo dauno, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, furto e ricettazione.L’operazione è l’epilogo di un’intensa e rapida attività di polizia giudiziaria della Tenenza della Guardia di Finanza di Lucera, coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, avviata a seguito di una denuncia per usura ed estorsione in cui la vittima lamentava di essere stata costretta a chiedere un aiuto economico in denaro pattuendo, per la restituzione, un interesse mensile sulla quota capitale del 50%. Peraltro, nonostante la restituzione integrale del prestito, il suo aguzzino aveva continuato ad esercitare nei suoi confronti e dei suoi familiari vere e proprie intimidazioni per estorcere altre somme di denaro. Le attività di polizia giudiziaria scaturite dalla denuncia hanno permesso di disarticolare un gruppo criminale composto da cittadini italiani – tra cui figura anche A.R., sessantenne di Lucera, affiliato ad un noto clan criminale locale – che gestivano, tra l’altro, una piazza di spaccio di cocaina nel territorio lucerino.Complessivamente sono state denunciate alla Procura della Repubblica n. 10 persone, rilevati nr. 60 episodi di cessione di stupefacenti,intercettato il furto di n. 2 quintali di rame puro, nonché la ricettazione di due mezzi agricoli e di un’autovettura. Le indagini, completate in poco meno di quattro mesi, sono state fortemente condizionate dalle restrizioni imposte dagli Organi di Governo per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19. L’assenza di traffico veicolare e di persone in strada da una parte ha obbligato i componenti del gruppo criminale a muoversi il meno possibile e con estrema prudenza, dall’altra ha imposto agli investigatori di monitorare a distanza i loro traffici illeciti con attente attività di osservazione e controllo sul campo.Anche il linguaggio convenzionale utilizzato dall’organizzazione per le cessioni di stupefacente ha sfruttato il momento che ha condizionato i movimenti degli italiani per oltre un anno: la dose di cocaina veniva indicata come una mascherina”- la parola più ricorrente nel periodo di “lockdown” – “da spacciare”. Determinante per il corso delle indagini è stato il sequestro nel dicembre 2020 di n. 2 quintali di rame puro e il connesso arresto in flagranza dei 4 responsabili. Infatti, a seguito del furto eseguito ai danni di un’azienda industriale di Lucera, i finanzieri eseguirono diverse perquisizioni nel corso delle quali furono sequestrati, oltre ai quintali di rame, cocaina, materiale per il confezionamento di stupefacente e denaro contante e un mezzo agricolo di provenienza furtiva.I finanzieri hanno altresì passato al setaccio tutte le posizioni reddituali e patrimoniali dei componenti il gruppo criminale, scoprendo che il suo vertice, A.T. quarantenne di Lucera, una donna spregiudicata e violenta,era beneficiaria del “Reddito di cittadinanza”, per cui la sua posizione è stata segnalata all’INPS ai fini della revoca della misura di sostegno al reddito.Il risultato conseguito conferma il costante coinvolgimento del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia, in perfetta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, nella tutela della legalità attraverso la lotta alla criminalità e ad ogni forma di illecito nonché all’aggressione dei patrimoni illecitamente
accumulati.