Smantellata rete criminale ai danni dell’Inps: imprese agricole assumevano e licenziavano braccianti per acquisire indebitamente le disoccupazioni
Sradicata dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Bari un’associazione a delinquere nei confronti dell’ Inps, con grosso danneggiamento per l’Ente. L’attività del finanzieri, appartenenti alla Compagnia del gruppo di Barletta e pilotati dallo stesso, ha portato ad un’ordinanza di custodia cautelare nei riguardi di 21 persone, che erano immersi in un complesso e sistematico meccanismo fraudolento costituito da 6 dei 21 indagati. L’illecita attività consisteva in una ingegnosa rete criminale radicata in 3 società di commercio all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli, operanti nel comune di San Ferdinando di Puglia, le quali sottostavano ad un unico “dominus” che impiegava 3 procacciatori di manodopera, i quali ingaggiavano falsi braccianti agricoli rispettivamente sulle piazze dei comuni di San Ferdinando di Puglia (10 soggetti), Trinitapoli (4 soggetti), Margherita di Savoia e Barletta (3 soggetti). Il fulcro dell’illecita attività risiedeva in una falsa assunzione di circa 300 braccianti agricoli, residenti nella Bat, i quali venivano prontamente licenziati, al fine di creare forzatamente i presupposti del beneficio di indennità varie, emesse dall’ente previdenziale, come disoccupazione e maternità. A destare il sospetto delle fiamme gialle è stato lo smisurato numero di assunzioni dei lavoratori in proporzione al reale fabbisogno nel luogo circoscritto, che ha portato ad un tempestivo intervento delle forze dell’ordine, mediante interrogazioni e rendiconti dei numeri rilevanti dalle banche dati a disposizione dei militari. Inoltre, con il supporto degli esiti susseguiti alle indagini finanziarie compiute sui conti correnti intestati all’azienda e ai soggetti, è stato possibile confermare l’anomalo quadro descritto prima, consistente nella costante ricerca di indennizzi previdenziali e pensionistici tramite l’attività di assunzione e licenziamento a distanza di un arco temporale che potesse far maturare i diritti previsti dalla attuale normativa preposta per le previdenze sociali e, a regime del così detto “pactum sceleris”, presentando domanda di indennità di disoccupazione, versavano quanto accreditato nelle mani di un unico dominus. I danni provocati sono ricaduti sui conti dell’Inps determinando indebite percezioni erogate pari ad un importo complessivo di 98.380 euro ed un mancato versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti che ammontano a 460.986 euro. Di conseguenza, visto l’elevato valore degli indizi e degli elementi raccolti a seguito dell’indagine, la Procura ha così avanzato richiesta di misure cautelari personali e, in seguito a tale proposta, il gip ha emesso l’ordinanza di applicazione di custodia cautelare personale nei confronti di 21 soggetti, di cui 1 per misura della custodia cautelare in carcere, 5 per la misura degli arresti domiciliari e 15 per la misura dell’obbligo di dimora nei paesi di residenza.
L’esito dell’indagine mette ancora una volta in risalto la costante attività di controllo e prevenzione ad opera della Procura della Repubblica di Foggia in correlazione con la Guardia di Finanza del territorio per salvaguardare la salute e l’economia di cittadini in difficoltà a causa della pandemia in atto. Le attività di cui sono incaricate le forze pubbliche si concentrano, infatti, anche nella restituzione, a chi necessita realmente, di ciò che è stato loro ingiustamente sottratto.