I MISTERI DELLA DIVINA PROVVIDENZA (ex Don Uva)

Avvocato De Michele, perché avete fatto istanza di accesso agli atti al MISE sulla procedura di amministrazione straordinaria della Congregazione Divina Provvidenza (ex Don Uva)?

E’ stata fatta in data 1° maggio 2021 istanza di accesso agli atti al MISE per conto del sindacalista Massimiliano Di Fonso sull’amministrazione straordinaria della CDP, perché volevano vederci chiaro sul trasferimento di azienda dal 1° ottobre 2017 ad Universo Salute. Infatti, abbiamo chiesto in giudizio il passaggio alla cessionaria dei crediti maturati presso la cedente e già ammessi nello stato passivo della procedura concorsuale. Ci sono numerosi decreti o autorizzazioni del MISE relativi all’amministrazione straordinaria che non sono stati mai pubblicati neanche nel sito della procedura. L’accordo al Mise del 9 febbraio 2017 con le organizzazioni sindacali non ha visto la presenza neanche di un funzionario ministeriale e dello stesso Vice Ministro dell’epoca, la pugliese Bellanova, particolarmente attiva nei tavoli di crisi aziendale durante il suo mandato e che invece risulta assente proprio in una vicenda così complessa e con tanti lavoratori interessati che riguarda due complessi ospedalieri di Foggia e di Bisceglie nell’ambito della sua Regione. Inspiegabile. 

Perché è inspiegabile?

Perché dalle schede riepilogative del MISE, pubblicate trimestralmente, non risultano concesse proroghe al Commissario straordinario della CDP per completare la procedura di cessione dei tre complessi aziendali. Un mistero, che sembrerebbe giustificare la mancata presenza della Bellanova ad un tavolo così importante. Vista l’assenza dei vertici politici e dirigenziali del Ministero, l’accordo del 9 febbraio 2017 avrebbero potuto farlo in qualsiasi luogo chiuso sul territorio regionale, risparmiando il viaggio a Roma in via Molise n.2.

Ha risposto il Mise all’istanza di accesso agli atti?

Il Mise ha risposto negativamente con pec del 1° giugno, sostenendo che non vi era un interesse diretto e immediato per accedere alla documentazione richiesta, cioè ai decreti e alle autorizzazioni menzionati dal commissario straordinario nelle sue relazioni ma mai pubblicati né sul sito del Mise né sul sito della procedura di amministrazione straordinaria. Del resto il Mise ha eccepito la segretezza e la privacy sulla procedura anche in risposta ad interrogazione parlamentare da un deputato dei 5S. Sembrerebbe che su questa situazione sia stato apposto il segreto di Stato.

Avete in mente di fare azione giudiziaria per avere la documentazione che vi è stata negata?

Sicuramente faremo ricorso al TAR Lazio per impugnare il diniego all’accesso agli atti di tale rilevanza per i diritti soggettivi non solo del sindacalista Di Fonso ma di altri 1400 ex dipendenti CDP transitati ad Universo salute senza il rispetto dell’art.2112 c.c., cioè con formale interruzione dei rapporti di lavoro per non far ricadere i crediti della procedura cedente a carico della cessionaria, come la legge prevede. L’interesse c’è, lo ha già stabilito il Tribunale di Foggia con la sentenza dell’11 maggio 2021 in una vicenda analoga. Lo sarebbe ancora di più se dovesse risultare, cosa improbabile ma possibile alla luce del comportamento reticente del Mise, che la procedura di amministrazione straordinaria mancava di fondamentali decreti e atti autorizzativi da parte del Ministero vigilante, che ha girato la testa con assenza ingiustificata quando si è trattato di firmare l’accordo sindacale del 9 febbraio 2017, privando di assistenza tecnica le OO.SS. e i lavoratori che esse assistevano.

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