L’OPPOSIZIONE RIBADISCE “ELARGIRE CONSIGLI NON PER ELUDERE MA PER AMMETTERE LE PROPRIE COLPE “
Siamo di fronte ad un’assise comunale delegittimata e priva di qualsiasi credibilità, profondamente e irreversibilmente contaminata da gravi e reiterati fenomeni corruttivi.Al suo interno ci sono consiglieri comunali raggiunti da provvedimenti di custodia cautelare e coinvolti in indagini sulla compravendita di voti, il reato che mina le fondamenta stesse della democrazia; c’è un consigliere che si prodiga a dispensare consigli ad un pregiudicato su come eludere delicate indagini delle forze dell’ordine mentre queste si affannano a contrastare la quarta mafia, e che si premura di metterlo al corrente delle strategie del Comune in materia di sicurezza della cittadini; c’è un altro consigliere che viene platealmente accusato in pubblico del mancato rispetto delle promesse elettorali da un noto pregiudicato, riconducibile ad una delle più note famiglie della criminalità locale ed oggi in carcere a scontare una pena divenuta definitiva per il reato di estorsione.In un momento così difficile per la nostra terra, agli ultimi posti in tutte le classifiche nazionali, additata come preda di una delle criminalità più agguerrite, la classe politica dovrebbe dare ben altro esempio, soprattutto se contemporaneamente si chiedono ai cittadini sacrifici per fronteggiare la grave crisi congiunturale aggravata dalla pandemia, di rispettare le leggi, di fare in modo che lo Stato prevalga sull’antistato.È chiaro a tutti, comprese alcune forze politiche dell’attuale maggioranza, che non ci sono più le condizioni per prolungare ulteriormente la consiliatura in corso, se non attraverso il giro sempre più vorticoso di quelle “porte girevoli” cui accennava un autorevole editorialista, che ha (giustamente) paragonato l’attuale consiglio ad un “mercato”.Evidentemente per alcuni consiglieri comunali rimanere incollati alla poltrona a scapito dell’immagine e della dignità della nostra Città è l’unica cosa che conti, ed è ben più importante che assicurare sviluppo e posti di lavoro a chi reclama un diritto fondamentale della nostra Costituzione. Eppure sanno bene che l’attuale contesto costituisce un limite invalicabile per una crescita economica e culturale.La nuova Giunta, anche nelle sue componenti caratterizzate come “tecniche”, non può chiamarsi fuori. Gli assessori non possono non sapere che il compito prioritario di una giunta, stabilito per legge, è quello di attuare gli indirizzi generali impartiti dal consiglio comunale, a cui ha il dovere di riferire della propria attività. In altre parole la giunta comunale è un organo legato a doppio filo con quel consiglio comunale. Chi non senta di dover salvaguardare la propria personale immagine, avverta il dovere di salvaguardare quella dei mondi e dei contesti da cui gli assessori tecnici provengono.
“Pippo Cavaliere, Lino Dell’Aquila, Lia Azzarone, Sergio Clemente, Antonio De Sabato, Francesco De Vito, Rosario Cusmai, Michele Norillo, Anna Rita Palmieri, Giulio Scapato