Farmaci) Carabinieri NAS: contrasto al cybercrime farmaceutico, 92 siti oscurati
Continua incessante l’attività dei NAS volta al monitoraggio dell’offerta in vendita sul web di medicinali.
Nell’ambito di una mirata operazione di vigilanza telematica contro il cybercrime farmaceutico, condotta di concerto con il Ministero della Salute, i militari del Reparto Operativo hanno dato esecuzione a 92 provvedimenti d’inibizione all’accesso (cd. “oscuramento”) emessi dalla Direzione Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Dicastero, su proposta del citato Reparto, nei confronti di altrettanti siti web collocati su server esteri e con riferimenti di gestori non individuabili, sui quali venivano effettuate la pubblicità e l’offerta in vendita, anche in lingua italiana, di svariate tipologie di medicinali molte delle quali connesse anche con l’emergenza pandemica da COVID-19.
Infatti, oltre a una serie di farmaci recanti varie indicazioni terapeutiche e soggetti a obbligo di prescrizione, nonché vendibili solo in farmacia da parte di farmacista abilitato, i Carabinieri del NAS hanno individuato l’offerta in vendita di medicinali asseritamente contenenti principi attivi soggetti a particolari restrizioni d’uso e specifiche indicazioni d’impiego in relazione all’infezione da SARS-COV-2 come gli antimalarici clorochina e idrossiclorochina, in relazione ai quali l’AIFA nel dicembre 2020 ha pubblicato una scheda aggiornata contenente elementi utili a orientare la prescrizione e a definire un rapporto tra benefici e rischi sul singolo paziente, e gli antivirali lopinavir/ritonavir, di cui la medesima Agenzia regolatoria ha sospeso l’utilizzo off label al di fuori degli studi sperimentali clinici.
Presenti nei siti individuati anche l’antivirale ribavirina, per la quale è stato autorizzato l’uso compassionevole limitatamente a pazienti ospedalizzati con difficoltà respiratorie legate al COVID-19, l’antibiotico azitromicina, rispetto al quale l’AIFA ha diramato una scheda che offre elementi necessari per una corretta prescrizione e per valutare il rapporto tra benefici e rischi sul paziente, gli antinfiammatori colchicina, oggetto di uno studio sperimentale nel trattamento del COVID-19, e indometacina, la cui assunzione fuori stretto controllo medico può cagionare gravissimi effetti collaterali, nonché la colchicina, utilizzata per alleviare il dolore da attacchi acuti di gotta, per la quale l’AIFA ha autorizzato uno studio clinico che mira a valutare l’efficacia e la sicurezza del principio attivo nel ridurre il tasso di ospedalizzazione di pazienti domiciliari con infezione sintomatica da SARS-COV-2.
Tra i prodotti presenti nelle “vetrine virtuali” di alcuni dei siti oscurati sono stati rilevati farmaci a base di umifenovir, un principio attivo antivirale per il quale l’Agenzia Italiana del Farmaco ha già da tempo precisato l’assenza di autorizzazione nella U.E. e la mancanza di evidenze scientifiche sull’efficacia nel trattamento e nella prevenzione del COVID-19.
Da menzionare, infine, l’inibizione all’accesso di due ulteriori siti che presentavano non solo medicinali a base di salbutamolo, broncodilatatore utilizzato nel trattamento dell’asma, e di anabolizzanti vietati per doping, ma anche prodotti asseritamente a base di dinitrofenolo, sostanza chimica non destinata al consumo umano che, se assunta, altera le funzioni delle cellule inducendole a disperdere energia come calore invece di immagazzinarla al loro interno, determinando un effetto “brucia grassi” che comporta una rapida perdita di peso, ma è altamente imprevedibile e gravemente dannoso per l’organismo in quanto causa innalzamento della temperatura corporea, sudorazione profusa e aumento della frequenza cardiaca e respiratoria1.
Con quelli odierni, salgono a 121 i provvedimenti sinora eseguiti nel corso del 2021 dai NAS, che, nel mantenere alta l’attenzione sul delicato e pericoloso fenomeno ricordando che la vendita on line di farmaci soggetti a obbligo di prescrizione è assolutamente vietata, rinnovano l’invito ai cittadini a diffidare delle offerte in rete di medicinali non autorizzati o di dubbia provenienza e a verificare sempre, per quanto concerne l’offerta in vendita e la pubblicità dei “medicinali senza obbligo di prescrizione” (SOP/OTC), la presenza del previsto logo identificativo nazionale cliccando il quale si viene rimandati alla pagina web del sito internet del Ministero della Salute contenente i dati relativi all’autorizzazione.