Pippo Cavaliere risponde a La Torre
Ho atteso il trascorrere della Pasqua per rispondere alle dichiarazioni rese o sottoscritte dal collega consigliere capogruppo della Lega, Paolo La Torre, nei miei confronti. Capisco il gioco delle parti e il vano tentativo di distogliere l’attenzione dall’imbarazzato è imbarazzante mutismo del maggior partito del centrodestra cittadino, laddove altre forze politiche di maggioranza hanno seguito altre e più responsabili condotte, ma trasparenza e dovere civico impongono di fare per l’ennesima volta chiarezza. Mai avuto la presunzionedi dare lezioni a chicchessia; è solo che l’evidenza è testarda:
a) sfido il collega La Torre e i suoi danti causa ad addebitarmi,nei due anni scarsi della mia esperienza di assessore tecnico nella Giunta Mongelli, una sola somma urgenza, un solo debito fuori bilancio, un solo appalto meno che trasparente; il goffo tentativo dialterare la verità è indice di evidente debolezza, oltre ad essere causa di imbarbarimento della politica.
b) nella mia attività pubblica ho da sempre espresso ad alta voce i miei convincimenti sull’azione di contrasto alla criminalità, e non mi sono limitato alle parole, visto che mi sono costituito parte civile in una trentina di processi penali, alcuni dei quali vedevano come imputati noti esponenti della criminalità organizzata; la mia non è una battaglia politica,giammai, ma un impegno a difesa di chi ha dovuto sottomettersi al ricatto criminale, unimpegno a difesa della Città. Ed è noto che proprio questo impegno mi ha reso bersaglio di avvertimenti, intimidazioni e minacce di ogni genere, ma neanche queste mi hanno fatto esitare.
c) l’ultima giunta di centrosinistra della città non ha certo bisogno della mia difesa d’ufficio.
Mi limito a ricordare che il sindaco Mongelli, vero ed unico artefice del risanamento finanziario del Comune di Foggia, ha vissuto sotto scorta gli ultimi due anni del suo mandato, proprio per aver sfidato determinati ambienti, per non essersi mai lasciato zittire e per non avere mai chinato la testa. Tutti sappiamo quale elevato prezzo Gianni Mongelli abbia pagato per questo straordinario esempio di fermezza.Il paragone con l’attuale contesto è impietoso, e non certo per lui.Ricordo, a me stesso e a tutti, che l’ora è grave e la città è sempre più saldamente posizionata agli ultimi posti delle classifiche italiane. Non è con polemiche politiche di basso livello che la salveremo. Caro La Torre, cara Lega, non è troppo tardi per recuperare un po’ di consapevolezza e di coraggio.
Pippo Cavaliere