Coronavirus, chiusura scuole: superata soglia minima, persi 210 giorni ma non c’è obbligo di recupero.

Sono numerose le richieste da parte dei genitori  a chiarimenti circa gli eventuali recuperi  dei giorni di sospensione delle attività didattiche e chiusura scuole. Trattandosi di emergenza sanitaria e quindi di lezioni perdute per causa di forza maggiore, i giorni di chiusura delle scuole causa ordinanze per emergenza Coronavirus non vanno recuperati. L’anno scolastico resta valido anche se non si sono rispettati i 200 giorni di lezione. L’USR dell’Emilia Romagna con nota Prot. 1513/2012 aveva disposto che «L’anno scolastico resta valido anche se le cause di forza maggiore hanno comportato la discesa del totale al disotto dei 200 giorni», e con nota Prot. 1554/2012 che «le assenze degli studenti imputabili alla grave situazione meteorologica in corso possano rientrare nelle deroghe previste dalle norme soprarichiamate e non pregiudicare la possibilità di procedere alla valutazione degli studenti interessati». L’USR di Bari nota Prot.20(c.)/2012  –Diversa,invece, sarebbe la determinazione, qualora la chiusura – come avviene in alcuni casi – sia determinata non già da cause di forza maggiore, bensì da mere necessità organizzative interne, nel qual caso è ovviamente da prevedersi l’obbligo del recupero dell’attività lavorativa non prestata 

Resta inteso che le istituzioni scolastiche, soprattutto se interessate da prolungati periodi di sospensione dell’attività didattica,potranno valutare, a norma dell’art.  5 del DPR 275/99.In buona sostanza le decisioni delle scuole dovranno avere a riferimento da un lato l’esigenza di consentire agli alunni il pieno conseguimento degli obiettivi di apprendimento propri dei curricoli scolastici e,dall’altro, quella di permettere agli insegnanti di disporre degli adeguati elementi di valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli studenti, secondo quanto previsto dagli art.2 e 14 del D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122.