Foggia:La Politica Pugliese si sostituisce agli imprenditori

Il fenomeno sta prendendo piede in tutta Italia anzi in Europa.Ma la politica pugliese è dominante, si sostituirsi agli imprenditori proponendo servizi, appalti e lavori, e che provoca scontri tra diversi esponenti politici per la gestione dei fondi pubblici, è un riflesso di un contesto più ampio legato alla gestione della cosa pubblica, al controllo delle risorse economiche e alle dinamiche di potere che si sviluppano attorno a questi settori. Ci sono diverse ragioni per cui accade questo, che vanno dalla centralizzazione della politica all’influenza delle lobby, passando per l’instabilità e la competizione per il controllo delle risorse pubbliche.

  1. Centralizzazione del potere politico
    In molte regioni italiane, e non solo in Puglia, c’è una forte centralizzazione del potere politico, con alcuni partiti o esponenti politici che tendono a esercitare un controllo diretto su una parte significativa delle risorse pubbliche. Questi soggetti, talvolta in alleanza con imprenditori locali o anche con ambienti mafiosi, propongono e assegnano lavori e appalti pubblici come mezzo per consolidare il proprio consenso elettorale e la propria influenza sul territorio.

Questa centralizzazione può comportare una distorsione del sistema economico: la politica diventa spesso protagonista nella gestione degli appalti pubblici, mentre le aziende e gli imprenditori si ritrovano in una posizione subordinata. In alcuni casi, gli imprenditori si vedono costretti a entrare in questo circuito per garantire la sopravvivenza delle loro imprese, spesso dovendo fare i conti con pratiche poco trasparenti e lottando per ottenere lavori pubblici.

  1. La competizione per il controllo delle risorse pubbliche
    La gestione dei fondi pubblici è una delle principali fonti di potere per gli esponenti politici. Ogni appalto, servizio o progetto infrastrutturale che viene finanziato con fondi pubblici rappresenta una risorsa preziosa, sia in termini di denaro che di consenso elettorale. I politici competono quindi per accaparrarsi la gestione di questi fondi, con l’obiettivo di ottenere visibilità, sostenere le proprie basi elettorali e aumentare il proprio potere.

Gli scontri che nascono tra esponenti politici(cosa che sta accadendo in Provincia e al Comune di Foggia)derivano dal fatto che la gestione dei fondi pubblici non è solo una questione di “buona amministrazione”, ma spesso diventa una lotta per il controllo di specifici settori o per l’assegnazione di appalti vantaggiosi. Questi conflitti possono derivare anche da divergenze ideologiche o dalla volontà di favorire determinati gruppi economici piuttosto che altri.

  1. Opportunità di corruzione e clientelismo
    Il fenomeno della corruzione e del clientelismo è radicato in alcune aree del Sud Italia, e la Puglia non fa eccezione. Quando i politici hanno il controllo su appalti e servizi pubblici, spesso c’è una gestione che può risultare poco trasparente, con la creazione di una rete di favori reciproci tra imprenditori e politici. Questo sistema favorisce il clientelismo, dove i voti e il sostegno politico sono spesso legati a favori economici o a lavori assegnati in modo non concorrenziale.

Il clientelismo può sfociare in scontri tra politici, ognuno dei quali cerca di mantenere il proprio potere e il proprio bacino di consensi, anche a scapito della trasparenza nella gestione dei fondi pubblici. In alcuni casi, anche l’influenza di gruppi mafiosi può essere un fattore determinante in queste dinamiche, con la criminalità organizzata che cerca di infiltrarsi negli appalti pubblici per ottenere vantaggi economici.

  1. Instabilità politica e mancanza di visione a lungo termine
    Un altro fattore che spiega questa dinamica è l’instabilità politica che spesso caratterizza le regioni italiane, incluse quelle del Sud. In un contesto di alleanze fragili e cambiamenti rapidi al governo, la politica locale può diventare più orientata alla gestione immediata dei consensi, piuttosto che a una pianificazione a lungo termine. Questo porta a un’azione politica concentrata sull’assegnazione di appalti e lavori pubblici a breve termine, piuttosto che a un progetto di sviluppo integrato e sostenibile per il futuro della regione.

Inoltre, in un sistema instabile, i politici cercano di consolidare rapidamente il proprio potere e la propria posizione attraverso azioni concrete, come la distribuzione di appalti e risorse, che possono portare a conflitti tra fazioni politiche che vogliono ottenere il controllo su questi meccanismi.

  1. Disuguaglianze economiche e sociali
    In regioni come la Puglia, che soffrono di disuguaglianze economiche e una bassa crescita del settore privato, le risorse pubbliche diventano ancora più cruciali. Quando la crescita economica è limitata, le opportunità di lavoro e sviluppo per le imprese private sono poche, e quindi il settore pubblico diventa l’unico canale attraverso cui generare ricchezza e occupazione. Questo crea un ambiente fertile per conflitti politici legati alla gestione delle risorse pubbliche, poiché l’accesso a questi fondi rappresenta una delle poche vie per rilanciare l’economia locale.
  2. L’influenza delle lobby e dei gruppi di interesse
    Alcuni gruppi di interesse e lobby esercitano una grande influenza sulle decisioni politiche, soprattutto quando si tratta di appalti e lavori pubblici. Questi gruppi cercano di manipolare il processo decisionale in favore delle proprie agende economiche, portando a conflitti tra politici che hanno legami con differenti lobby. Questi interessi incrociati contribuiscono a rendere la gestione dei fondi pubblici una questione non solo di buona amministrazione, ma anche di potere e influenze politiche ed economiche.


Il fenomeno per cui la politica pugliese si sostituisce agli imprenditori proponendo appalti e lavori pubblici è il risultato di una combinazione di fattori economici, politici e sociali. La competizione per il controllo delle risorse pubbliche, la centralizzazione del potere politico, il clientelismo, l’instabilità politica e l’influenza delle lobby sono tutti elementi che alimentano gli scontri tra esponenti politici per la gestione dei soldi pubblici. Affrontare questi problemi richiede trasparenza, riforme nella gestione della cosa pubblica e un impegno serio per combattere la corruzione e promuovere un sistema più equo e sostenibile per tutti i cittadini.

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