Manfredonia(FG): Colpo di fucile contro l’auto della madre del magistrato Roberto Galli- Atto intimidatorio in stile mafioso

MANFREDONIA – Un colpo di fucile, esploso il 19 aprile scorso contro la carrozzeria dell’auto della madre del magistrato manfredoniano Roberto Galli, ha scosso profondamente la città e riacceso i riflettori sul clima di tensione e intimidazione che si respira nel territorio. L’auto, parcheggiata nei pressi di una chiesa di Manfredonia, è stata colpita in pieno, in quello che appare a tutti gli effetti un gesto dal chiaro sapore mafioso.

Roberto Galli, figlio dell’ex Procuratore della Repubblica di Foggia, è uno dei titolari, insieme al collega Giuseppe Mongelli, dell’inchiesta “Giù le mani”, un’indagine di grande portata che ha contribuito al crollo dell’amministrazione comunale guidata da Gianni Rotice. Un’inchiesta che ha toccato poteri forti, intrecci politici e dinamiche oscure del tessuto locale.

Al momento, non ci sono collegamenti ufficiali tra questo grave atto intimidatorio e l’inchiesta in corso, ma gli inquirenti non escludono alcuna pista. L’episodio è oggetto di indagine da parte dei Carabinieri, che stanno operando con riserbo ma con la massima determinazione. Non è escluso che siano già stati coinvolti specialisti dei reparti investigativi dotati di tecnologie avanzate per rilevare indizi e tracce utili all’identificazione dei responsabili.

Un atto codardo e inquietante

Ci si interroga sul movente e sull’audacia di un simile gesto: perché colpire l’auto della madre di un magistrato?
Si tratta di un avvertimento?
Un tentativo di mettere pressione a chi sta indagando sulla criminalità organizzata e sulle sue infiltrazioni nella pubblica amministrazione?

È legittimo domandarsi se il giudice Galli abbia ricevuto altri segnali o minacce, magari più velati, e se questo episodio rappresenti un salto di qualità nel linguaggio delle intimidazioni. La scelta del bersaglio – un familiare, una figura indifesa – è tipica di una strategia mafiosa che punta a colpire gli affetti per creare destabilizzazione psicologica.

La risposta dello Stato

A fronte di questo atto gravissimo, si prevede l’immediata convocazione di un Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica in Prefettura. Tra le misure possibili, la tutela della residenza della madre del magistrato, nonché la protezione diretta del dott. Galli stesso.

Questo gesto criminale, che solleva inquietanti interrogativi sulla matrice e sul messaggio che si intendeva lanciare, potrebbe segnare un punto di svolta nella lotta tra Stato e criminalità organizzata nella Capitanata. Un territorio da anni sotto pressione, ma oggi più che mai osservato speciale.

Mafia o vendetta personale?

Resta da chiarire se l’attentato sia stato orchestrato dai vertici della criminalità organizzata locale oppure se si tratti di un’iniziativa individuale, scollegata dalle dinamiche più ampie ma non per questo meno grave. In entrambi i casi, il gesto rappresenta un attacco frontale allo Stato e alla sua autorità giudiziaria.

La redazione di Youfoggia.com continuerà a seguire da vicino gli sviluppi della vicenda, con l’auspicio che le forze dell’ordine facciano presto luce sui responsabili e che venga restituito alla comunità un senso di giustizia e sicurezza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: