Foggia: Il grande caos dell’Housing tensioni nel campo largo e l’ombra di un consiglio comunale fantasma

A Foggia si respira aria di grande confusione politica, con il campo largo sempre più impantanato e spaccato su un tema delicatissimo: l’Housing sociale e le operazioni urbanistiche decennali che rischiano di far esplodere fratture insanabili. Il Consiglio comunale convocato per domani si preannuncia incandescente – o, paradossalmente, potrebbe non celebrarsi affatto.

Secondo fonti ben informate, la sindaca Episcopo potrebbe disertare l’aula, un’assenza che sarebbe tutt’altro che casuale. C’è chi sostiene che non voglia essere presente quando la maggioranza si spaccherà sotto gli occhi di tutti. Ma – si mormora nei corridoi – non si tratterebbe affatto di una volontà di far cadere l’amministrazione, anzi. Il gioco sarebbe un altro: mantenere saldamente il controllo politico evitando l’impatto diretto con uno scontro frontale.

Le tensioni nella maggioranza: PD e M5S sembrano uniti, ma non troppo, il campo largo no

PD e M5S, sembrano non parlare con una sola voce. Entrambi condividono ma non difendono la delibera firmata dall’assessore Galasso, considerata una linea di coerenza e legalità. Ma non tutti nel campo largo sembrano voler proseguire su questa strada. C’è chi vorrebbe portare avanti le lottizzazioni legate all’Housing, nonostante le ombre e i timori legati a possibili ricorsi milionari.Ricodiamk che un imprenditore chiesto 24 milioni di euro al comune per non aver approvato il programma dell’Housing.

Anche i consiglieri più prudenti, come Italo Pontone, Annarita Palmieri e Mario Dal Maso, sarebbero pronti ad allinearsi, seppure con qualche mugugno. Ma le differenze interne restano profonde, soprattutto tra le correnti. Gli “emilianisti” con Cusmai paiono intenzionati ad appoggiare la linea PD-Piemontese, mentre altri vorrebbero mantenere uno spazio di manovra più ambiguo, lasciando aperte più opzioni politiche e progettuali.

La tentazione del controllo totale

Un dato allarmante che emerge è la volontà, da parte di alcuni esponenti politici, di sostituirsi agli imprenditori. Invece di ricevere proposte e valutarle nell’interesse pubblico, si stanno imponendo piani e progetti direttamente dal palazzo, come accaduto nel caso della caserma Miale, dove la Regione ha scelto di intervenire in modo diretto, escludendo l’operatore privato che aveva mostrato interesse.

L’Housing sociale sembra ora essere al centro di una nuova spartizione, tra chi vuole “gestire” piuttosto che governare.

Il rischio?
Una deriva tecnocratica senza trasparenza e, soprattutto, senza visione per il futuro della città.

L’opposizione? Spettatrice passiva

Dal lato dell’opposizione, secondo quanto riportato da YouFoggia, non ci sarebbe alcuna reale intenzione di contrastare le decisioni della maggioranza. Un atteggiamento remissivo, forse figlio della consapevolezza di non avere strumenti concreti per incidere, o forse segnale che anche lì qualcuno preferisce navigare a vista, in attesa di nuove opportunità.

Cosa succederà domani?

C’è chi scommette che il Consiglio comunale sarà rinviato, ufficialmente per attendere i pareri dell’Avvocatura e della commissaria ad acta. Ma in realtà si tratterebbe solo dell’ennesima procrastinazione, un rinvio politico per evitare imbarazzi e lasciare tutto com’è. Del resto, anche lo scorso 27 novembre il punto era stato accantonato in extremis, e domani potrebbe andare nello stesso modo.

Se la sindaca davvero non si presenterà, sarà difficile non leggere questa scelta come una delegittimazione del suo ruolo istituzionale. In un momento così delicato, servirebbe una guida politica netta, coraggiosa, presente.

Ma forse, conoscendo la passione e la determinazione che la sindaca ha dimostrato in passato, potrebbe invece sorprendere tutti e decidere di esserci, assumendosi l’onere e l’onore di tenere un discorso chiaro e diretto all’intero Consiglio comunale.

Una cosa è certa: Foggia non può permettersi altri silenzi, altri giochi di potere né ambiguità. Serve trasparenza, coraggio e soprattutto una visione condivisa che metta al centro la città, e non i posizionamenti politici.

Domani sapremo se a vincere sarà la politica o solo l’equilibrismo tattico.

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