Crisi politica alla Provincia di Foggia: la sfiducia a Nobiletti scuote l’ente
La Provincia di Foggia è al centro di una guerra politica che ha portato alla presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del presidente Giuseppe Nobiletti. La decisione arriva da un gruppo di consiglieri provinciali di diverse appartenenze politiche, che denunciano una gestione accentrata e priva di dialogo con il Consiglio.
La scintilla della crisi
Il punto di rottura è stato l’incarico da 100 mila euro affidato da Nobiletti alla sua assessora, una mossa che ha scatenato l’azione di rivalsa da parte di Piemontese che oramai è da tempo che ha rotto con Nobiletti, si è aggiunto Cusmai e altri piccoli movimenti.Il vicepresidente della Regione Puglia,Raffaele Piemontese, esponente del PD, assessore regionale alla Sanità ha deciso in questa maniera di rompere completamente, portandosi dietro, Cusmai – inizialmente vicino a Nobiletti.Cusmai,astuto avrebbe sfruttato il conflitto tra Nobiletti e Piemontese per consolidare il proprio potere con un ruolo di gestione nella Provincia.Dopo aver fatto quello che voleva si è poi schierato con Piemontese contribuendo alla spaccatura interna all’amministrazione provinciale.Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che nella distribuzione delle deleghe i consiglieri del PD sponsorizzati da Piemontese non presero nulla mentre le civiche vicine a Cusmai presero alcune deleghe che fecero gestire a Cusmai un ingente potere di divisione.
L’azione di Cusmai,ha portato all’isolamento di Nobiletti, che si è ritrovato senza il sostegno necessario per governare. Questo ha aperto la strada alla mozione di sfiducia, firmata da sette consiglieri provinciali: Emilio Di Pumpo, Leonardo Cavalieri, Anna Rita Palmieri, Giuseppe Mangiacotti, Pasquale Ciruolo, Tonio De Maio e Giosuè Del Vecchio.
Le accuse a Nobiletti
I consiglieri contestano(motivazione ufficiale) al presidente un metodo di governo considerato chiuso e verticistico, con decisioni assunte senza confronto con il Consiglio Provinciale e i territori. La mozione di sfiducia evidenzia una serie di criticità, tra cui:
- Mancanza di condivisione delle scelte amministrative con la maggioranza che ha sostenuto la sua elezione.
- Assenza di trasparenza e dialogo con il Consiglio Provinciale e i Comuni.
- Gestione accentrata del potere, che ha creato fratture e instabilità politica.
Secondo i firmatari, questa situazione ha compromesso la fiducia istituzionale e potrebbe rallentare interventi cruciali in settori fondamentali come infrastrutture, viabilità e servizi provinciali.
Uno scontro politico trasversale
La sfiducia nei confronti di Nobiletti( quella ufficiale) non proviene da un’unica forza politica, ma da gruppi diversi, segno di un malessere diffuso nella gestione dell’ente. Secondo i consiglieri, la Provincia non può essere governata senza ascoltare chi rappresenta i territori. “Abbiamo provato a collaborare, ma ci siamo trovati di fronte a un muro”, dichiarano i firmatari.(Quella non ufficiale) La gestione autonoma e anarchica che tutti i presidenti hanno sempre svolto,per ultimo Gatta ne è l’esempio.I socialisti hanno manifestato la loro condivisione alle ragioni di Nobiletti e alla mala gestione di Cusmai.
La Provincia di Foggia, come tutte le province italiane, non è più eletta direttamente dai cittadini, ma dai sindaci e dai consiglieri comunali.
Questo sistema implica una maggiore responsabilità politica nella gestione dell’ente, poiché il presidente deve mantenere un rapporto di fiducia costante con gli amministratori locali.
Quale futuro per la Provincia di Foggia?
La mozione di sfiducia segna un passaggio cruciale per il futuro dell’ente. Se la sfiducia sarà approvata, si aprirà un periodo di incertezza amministrativa, con possibili ripercussioni sui servizi ai cittadini e sui progetti in corso.
Resta da capire come si comporteranno i dipendenti segnalati da Piemontese e Cusmai: seguiranno il presidente o si schiereranno con chi li ha segnalati? La spaccatura pseudo olitica rischia di avere effetti anche sulla macchina amministrativa.
Al momento, il quadro resta incerto: chi avrà la meglio in questa guerra politica? Ci sarà un tentativo di mediazione o si arriverà a un nuovo assetto di governo per la Provincia di Foggia? I prossimi giorni saranno decisivi per capire il destino dell’ente e il suo futuro amministrativo.