Foggia-San Severo:Le piste ciclabili un’opportunità sprecata per una mobilità sostenibile.La progettazione e la direzione lavori adibiti al controllo dove stavamo?
Negli ultimi anni, molte amministrazioni locali hanno cercato di promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto ecologico e sostenibile, investendo somme significative nella costruzione di piste ciclabili. Tuttavia, l’assenza di una progettazione efficace e di una manutenzione adeguata rischia di trasformare un’opportunità in un problema.
La mancanza di continuità nei percorsi
Un aspetto critico riscontrato a Foggia, San Severo, Cerignola e altre città della provincia è l’assenza di un sistema integrato e continuo di piste ciclabili. Molti percorsi sono frammentati, scollegati tra loro e privi di un tracciato chiaro che consenta agli utenti di raggiungere una meta precisa. Ad esempio, in diverse arterie centrali come Corso Roma e Via Manfredi, i percorsi sono stati realizzati riducendo la larghezza delle strade o utilizzando i marciapiedi, ma senza distinguere chiaramente gli spazi destinati ai pedoni e quelli per i ciclisti.
La mancanza di segnaletica adeguata e di percorsi ben definiti rende difficile l’utilizzo di queste infrastrutture, aumentando il rischio di incidenti e disincentivando l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano.
Piste ciclabili promiscue: un pericolo costante
Un altro problema rilevante riguarda i cosiddetti «marciapiedi ciclopedonali», che costituiscono oltre il 70% delle piste ciclabili realizzate. Questi percorsi promiscui, in cui biciclette e pedoni condividono lo stesso spazio, sono fonte di continue interferenze e rischi. Secondo gli esperti, per garantire una mobilità sicura è necessario separare fisicamente l’utenza ciclabile da quella pedonale, ad esempio con cordoli o fasce di rispetto.
In molte città, le piste ciclabili sono state invece realizzate sulla stessa quota dei marciapiedi, creando situazioni di conflitto tra pedoni e ciclisti. Questo approccio non tiene conto del fatto che la bicicletta, essendo un veicolo, dovrebbe avere una sua corsia dedicata, possibilmente a livello della strada ma protetta dal traffico automobilistico.
Assenza di manutenzione e sicurezza
Un’altra grave criticità riguarda la manutenzione delle piste ciclabili. In molte aree periferiche, come Via San Severo, Via Napoli e Tratturo Castiglione, i percorsi si trovano in condizioni di totale abbandono, invasi da rifiuti e vegetazione. La segnaletica orizzontale, fondamentale per indicare il senso di marcia e garantire la sicurezza degli utenti, è spesso sbiadita o del tutto assente.
Le rotatorie rappresentano un ulteriore punto critico: in molti casi non è possibile effettuare manovre in sicurezza a causa della mancanza di segnaletica adeguata. Questo dimostra come il progetto non abbia seguito un criterio di pianificazione conforme alle norme del Codice della Strada.
Un’occasione persa per valorizzare il territorio
Oltre agli aspetti pratici, va sottolineato che le piste ciclabili avrebbero potuto rappresentare un’opportunità per valorizzare il patrimonio culturale e naturale della città. Percorsi ben progettati avrebbero potuto connettere le bellezze storiche e paesaggistiche del territorio, creando itinerari adatti sia al turismo che allo sport. Invece, la mancanza di una visione strategica ha portato alla costruzione di infrastrutture inutili e pericolose, che non incentivano l’uso della bicicletta.
Conclusioni e riflessioni
Alla luce di quanto emerso, è lecito chiedersi quale criterio abbiano seguito i tecnici e i politici responsabili della progettazione di queste piste ciclabili. Investire milioni di euro senza un piano organico significa sprecare risorse pubbliche e mancare un’occasione preziosa per promuovere una mobilità sostenibile e sicura.
È urgente che le amministrazioni locali adottino un approccio più lungimirante, basato su una progettazione integrata e sulla manutenzione costante delle infrastrutture esistenti. Solo così sarà possibile rendere la bicicletta un mezzo di trasporto realmente accessibile e sicuro per tutti.