Bari:Medicina, il Dipartimento si mobilita candidatura unica e primarie tra i docenti

Il Dipartimento di Medicina si trova al centro di un dibattito acceso sulla scelta del nuovo rappresentante accademico. A sollevare la questione è stata una lettera inviata da Francesco Resta, rappresentante dell’associazione dei ricercatori di Bari (Arub), ai docenti del Dipartimento. La richiesta è chiara: garantire una candidatura unica, da individuare attraverso un confronto aperto e, se necessario, anche tramite primarie interne.

L’appello di Arub: unire il Dipartimento

Nella sua lettera, Resta sottolinea l’importanza di trovare una convergenza per evitare spaccature all’interno del Dipartimento. Una candidatura unica, frutto di un processo democratico e condiviso, rappresenterebbe non solo una garanzia di unità, ma anche un passo avanti nella gestione trasparente e partecipativa della governance accademica.

“È fondamentale che il prossimo rappresentante del Dipartimento sia il frutto di una scelta collettiva – ha dichiarato Resta –. Le primarie rappresentano uno strumento democratico che può consolidare il senso di appartenenza e rafforzare la coesione tra i docenti”.

Un Dipartimento compatto o diviso?

La proposta ha acceso un dibattito tra i membri del Dipartimento, con posizioni contrastanti. Da un lato, c’è chi sostiene la necessità di garantire un’unica candidatura, individuata attraverso un confronto interno strutturato, per evitare conflitti e rivalità che potrebbero indebolire l’autorevolezza del futuro rappresentante. Dall’altro, alcuni ritengono che il sistema delle primarie possa essere complesso da organizzare e non adatto al contesto accademico.

Al centro della discussione c’è anche la figura di un professore già sostenuto da una parte significativa del Dipartimento, che sembrerebbe avere una posizione privilegiata. Tuttavia, l’invito di Arub mira proprio a superare eventuali dinamiche di chiusura, proponendo un processo decisionale trasparente e partecipato.

Il ruolo strategico del prossimo rappresentante

La scelta del nuovo rappresentante del Dipartimento di Medicina è cruciale non solo per il futuro della governance interna, ma anche per rafforzare il ruolo del Dipartimento stesso all’interno dell’università e nel panorama accademico nazionale. Una leadership forte, legittimata da un consenso ampio, potrebbe garantire maggiore peso nelle decisioni strategiche e nei rapporti con altri enti e istituzioni.

Verso una decisione condivisa

L’invito di Francesco Resta apre dunque una fase delicata e importante per il Dipartimento. La possibilità di organizzare primarie o comunque un dibattito strutturato rappresenta un’occasione per riaffermare i valori di partecipazione, trasparenza e unità. Ora spetta ai docenti decidere se raccogliere questa sfida, trovando una sintesi che possa rafforzare il Dipartimento e la sua comunità accademica.

Resta da vedere se la proposta di Arub sarà accolta e in che modo si evolverà il processo decisionale nelle prossime settimane, ma una cosa è certa: la posta in gioco è alta, e il futuro del Dipartimento di Medicina dipenderà dalla capacità dei suoi membri di trovare un equilibrio tra coesione e innovazione.

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