Esponente della scienza e fondatore dell’Arpa denuncia la norma del bilancio regionale: esposto alla Procura di Bari
La recente norma inserita nel bilancio regionale che ha istituito il consiglio di amministrazione dell’Arpa, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, è finita al centro di un esposto alla Procura della Repubblica di Bari. L’iniziativa, che ha suscitato polemiche, è stata promossa dall’ex direttore generale e fondatore dell’Arpa, il professor Giorgio Assennato. Il professore ha deciso di fare un passo formale dopo aver avvertito potenziali rischi per il corretto funzionamento dell’Agenzia, già impegnata in attività fondamentali come il controllo del territorio e la protezione dell’ambiente.
Assennato, che ha ricoperto un ruolo chiave nell’istituzione dell’Arpa, ha ritenuto necessario portare la questione all’attenzione della magistratura. La legge regionale, che ha istituito il consiglio di amministrazione dell’Agenzia, è stata oggetto di un ampio dibattito. Secondo Assennato, tale norma potrebbe compromettere l’indipendenza dell’Arpa e mettere in discussione il suo ruolo di controllo e supervisione sui temi ambientali. Inoltre, l’ex direttore generale ha messo in luce il rischio che l’agenzia possa essere politicamente influenzata, contrariamente a quanto avviene in altre agenzie di protezione ambientale, che godono di maggiore autonomia.
A sostegno della sua posizione, il professor Assennato ha raccolto oltre 130 firme di esponenti del mondo delle professioni e della ricerca, tutti pronti a sottoscrivere una lettera aperta indirizzata alla Regione. La lettera sollecita un ripensamento sulla normativa che ha portato all’introduzione del consiglio di amministrazione, ritenuto da molti come un potenziale ostacolo per l’autonomia dell’Arpa nella gestione delle attività di controllo sul territorio.
La lettera aperta evidenzia il timore che, senza un’adeguata indipendenza, l’Arpa possa non essere in grado di svolgere le proprie funzioni di monitoraggio ambientale in modo imparziale ed efficace. In particolare, si fa riferimento a preoccupazioni circa la gestione delle risorse naturali e l’efficacia delle politiche di tutela dell’ambiente.
L’esposto alla Procura di Bari è un ulteriore passo in questo dibattito che ha acceso le polemiche tra la politica regionale e i professionisti del settore. Ora, la magistratura sarà chiamata a esaminare la questione e a valutare se ci siano gli estremi per una revisione della norma.
Questa situazione mette in luce anche la crescente attenzione sulla qualità del sistema di monitoraggio ambientale e sul rischio che fattori esterni, come la politica, possano influire sul lavoro di agenzie vitali per la tutela del territorio e della salute pubblica. La questione dell’indipendenza dell’Arpa e delle sue funzioni è destinata a rimanere al centro dell’attenzione, con possibili sviluppi in futuro.
La speranza espressa da Assennato e dai firmatari della lettera è che la Regione prenda atto delle preoccupazioni avanzate e che si possa giungere a una soluzione che tuteli l’indipendenza e l’efficacia dell’Arpa, per il bene della comunità e dell’ambiente.