Catturato a Roma l’ex latitante Bonalumi, il “Lupin” foggiano con legami internazionali
Chi ha dato sostegno al Bonalumi,dalla famiglia agli amici ai criminalità organizzata.
Dopo quattro anni di latitanza, il noto criminale Olinto Bonalumi è stato arrestato a Roma il pomeriggio del 6 gennaio. Il suo nome è da tempo nei radar delle forze dell’ordine, e la sua cattura segna la fine di un lungo inseguimento. Bonalumi, un criminale esperto con un passato segnato da rapine e furti milionari, era stato in fuga da gennaio 2021, quando la Procura generale di Ancona aveva emesso un ordine di carcerazione per un cumulo di pene derivanti da una lunga carriera criminale.
Durante l’arresto, Bonalumi si trovava in auto con la moglie e aveva un documento d’identità falsificato intestato a un concittadino, un uomo di 66 anni di Foggia(errore ), per cercare di depistare le forze dell’ordine. Nonostante l’inganno, gli agenti della squadra mobile di Roma, supportati dai colleghi investigatori dello Sco, lo hanno identificato e fermato in viale Europa, nella zona dell’Eur, dove era stato monitorato per giorni. Una volta fermato, Bonalumi ha subito riconosciuto gli agenti foggiani, confermando il suo coinvolgimento e il tentativo di eludere la giustizia.
Bonalumi si trova ora nel carcere di Rebibbia, dove dovrà scontare una lunga condanna di 13 anni, 4 mesi e 11 giorni per una serie di crimini gravissimi, tra cui il furto di oltre 5 milioni di euro nel 2009 in un caveau a Foggia, il fallito colpo da 200 milioni di euro alla Banca d’Italia di Ancona nel 2011, e un assalto a un portavalori nel 1995 che causò la morte di uno dei rapinatori. La sua carriera criminale, caratterizzata da colpi e tentativi di furto spettacolari, lo ha reso uno dei nomi più ricercati in Italia.
Oltre alle condanne già emesse, Bonalumi è coinvolto in numerosi altri procedimenti penali, tra cui il noto processo “Goldfinger”, relativo ad alcuni furti miliardari organizzati dal criminale. In uno di questi furti, compiuto nel caveau delle cassette di sicurezza del Banco di Napoli di Foggia, la banda da lui capeggiata riuscì a sottrarre 15 milioni di euro. Inoltre, è stato protagonista di un tentativo di furto in una gioielleria di Foggia nel 2012, sventato grazie all’intervento della polizia.
Le indagini sull’arresto di Bonalumi, tuttavia, non finiscono qui. La polizia sta ora cercando di ricostruire la rete di protezione che lo ha supportato durante la sua latitanza, con legami con criminali di diverse regioni italiane, tra cui la criminalità romana, calabrese, campana e barese. Gli investigatori hanno già avviato una serie di perquisizioni, tra cui quella della sua abitazione vicino Roma, dove si nascondeva negli ultimi tempi. Le indagini stanno anche cercando di capire come Bonalumi sia riuscito a mantenere contatti con questi ambienti criminali durante la sua latitanza.
Nel 2022, il nome di Bonalumi era stato inserito nell’elenco dei ricercati più pericolosi d’Italia. La sua cattura è un importante successo per la polizia, che ha messo fine a una latitanza che ha coinvolto non solo le forze dell’ordine locali, ma anche quelle internazionali. Ora, l’obiettivo è risalire a chi lo abbia aiutato a nascondersi e a garantirgli il supporto necessario per sfuggire alla giustizia per così tanto tempo.Adesso ci sono delle indagini tra gli amici,parenti e criminalità organizzata a Roma,Bari,Napoli e i marsigliesi.Queste saranno indagini lunghe e scrupolose dov’è si dovranno studiare movimenti e intrecciare le varie celle telefoniche che faranno capire dove i personaggi si trovavano.
Con la fine della sua latitanza, Bonalumi dovrà finalmente affrontare la giustizia per i crimini che ha commesso, e gli investigatori si preparano a ricostruire l’intero scenario criminale che ha visto il “Lupin” foggiano operare per più di 40 anni.