Basilicata-Matera: poliziotto accusato di concussione, arrestato per mazzette ai camionisti

Un assistente capo della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Matera è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari con l’accusa di concussione continuata. L’agente, secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, avrebbe chiesto denaro a numerosi autotrasportatori durante controlli stradali, in cambio dell’omissione di violazioni al Codice della Strada.

Le accuse

Il poliziotto, coinvolto in almeno dieci episodi accertati, avrebbe approfittato del suo ruolo per sollecitare somme di denaro ai camionisti sorpresi a commettere infrazioni. In cambio, garantiva di “chiudere un occhio” e di non procedere con le sanzioni amministrative. In un caso particolarmente grave, l’agente avrebbe richiesto un bonifico immediato di 300 euro, rendendo esplicita la natura della sua richiesta.

Il procuratore di Matera, Alessio Coccioli, ha dichiarato:
«Il messaggio lasciato all’autotrasportatore lasciava intendere chiaramente che la questione si sarebbe risolta con il pagamento della somma richiesta».

Le indagini e l’arresto

Le indagini, portate avanti dalla stessa Polizia di Stato, hanno permesso di raccogliere prove decisive contro il poliziotto. Le evidenze raccolte, tra cui testimonianze e transazioni sospette, hanno portato il Giudice per le Indagini Preliminari a emettere l’ordinanza di custodia cautelare.

Un caso che scuote la fiducia

L’arresto dell’assistente capo ha suscitato sconcerto, non solo tra i colleghi delle forze dell’ordine, ma anche nella cittadinanza. Il comportamento del poliziotto, ora sospeso dal servizio, rappresenta un grave abuso di potere, che rischia di minare la fiducia nella Polizia di Stato.

La Questura di Matera ha condannato fermamente l’accaduto, ribadendo il proprio impegno per la trasparenza e la legalità:
«Episodi come questo non possono e non devono infangare il lavoro onesto e quotidiano svolto da migliaia di agenti in tutta Italia».

Le conseguenze legali

L’agente rischia ora una pesante condanna, dato il reato di concussione, che prevede pene severe. Le indagini proseguiranno per verificare se ci siano stati ulteriori episodi non ancora emersi e per accertare eventuali responsabilità di terzi.

Questo caso rappresenta un monito su quanto sia fondamentale vigilare affinché ogni rappresentante dello Stato rispetti il proprio dovere, senza cedere a comportamenti illeciti che danneggiano la collettività.

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