Criminalità organizzata in Puglia: il quadro aggiornato dalla Dia nel secondo semestre 2023 “La criminalità foggiana si conferma la più organizzata e pericolosa”

La Direzione Investigativa Antimafia (Dia) ha recentemente fornito una relazione al Parlamento che dipinge un quadro della criminalità organizzata in Puglia per il secondo semestre del 2023. La situazione appare stabile, con alcune tendenze preoccupanti riguardo all’espansione dei clan e alle alleanze con organizzazioni criminali esterne.

In particolare, il Foggiano si conferma come una delle aree più complesse e problematiche della regione. Qui la mafia locale è caratterizzata da una pluralità di gruppi distinti: la società foggiana, la mafia garganica, la mafia dell’alto Tavoliere e la malavita cerignolana. Nonostante la diversità di queste identità mafiose, le indagini hanno evidenziato che queste organizzazioni sono tra loro interconnesse, condividendo strategie, campi d’azione e risorse. Questo tipo di collaborazione tra diversi gruppi criminali è spesso visto come un fattore di consolidamento della loro potenza e influsso sulla zona. La Dia ha anche sottolineato che nel secondo semestre del 2023 sono stati emessi ben 17 provvedimenti interdittivi antimafia da parte della prefettura di Foggia, segnalando l’intensificazione dell’attività di contrasto.

Per quanto riguarda le altre province pugliesi, la situazione sembra essere più stabile, anche se non priva di sfide. A Brindisi, non sono stati registrati cambiamenti significativi negli assetti criminali rispetto al semestre precedente. Nel Tarantino, il traffico di stupefacenti continua a essere il settore di maggiore interesse per la criminalità, mentre a Lecce e provincia, la Dia segnala l’assenza di variazioni rilevanti nel panorama mafioso, con l’emissione di tre provvedimenti interdittivi antimafia.

La provincia di Barletta – Andria – Trani emerge invece come un contesto “eterogeneo”, dove convivono clan storici e gruppi emergenti, fortemente ambiziosi ma influenzati dalle organizzazioni criminali di Foggia, Cerignola e Bari. La relazione evidenzia inoltre una tendenza persistente all’espansione territoriale da parte dei clan, che cercano di estendere il loro controllo anche al di fuori dei confini regionali, consolidando alleanze storiche con gruppi mafiosi anche di carattere internazionale.

In generale, la relazione della Dia conferma che non sono state registrate “mutazioni significative” nel panorama della criminalità organizzata pugliese nel periodo in esame. Tuttavia, il rapporto mette in luce una crescente alleanza tra diverse organizzazioni mafiose, con la continua espansione della loro influenza, anche fuori dalla regione. Ciò sottolinea la persistente sfida per le forze dell’ordine nel cercare di contrastare una criminalità che si fa sempre più ramificata e articolata.

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