Foggia:Scandalo Pugliapromozione Peculato, Falso e Riciclaggio per 400.000 Euro

Un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza ha portato all’emissione di misure cautelari e sequestri preventivi per un valore di circa 400.000 euro nei confronti di ex dirigenti e familiari legati all’agenzia regionale Pugliapromozione. Le accuse principali sono peculato, falso ideologico e reati legati al riciclaggio e reimpiego di beni di provenienza illecita.

Gli Indagati e i Reati Contestati

Tra i destinatari del provvedimento cautelare figurano:

  • Michele Minchillo, 31 anni, residente a Crema, figlio dell’ex dirigente principale indagato.
  • Laura Minchillo, 34 anni, residente a Torino.
  • Sandra Garau, 65 anni, moglie dell’ex dirigente e residente a Romanengo (Crema).
  • Vito Mastrorosa, 71 anni, ex responsabile dell’ufficio pagamenti, di Polignano a Mare.

Le accuse variano tra i reati di peculato, falso ideologico, ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di fondi illeciti. Michele Minchillo avrebbe anche utilizzato denaro pubblico per finanziare attrezzature del ristorante di famiglia, Vitium, a Crema.

Le Indagini e il Metodo Illecito

Le investigazioni, condotte dal Nucleo Anticorruzione della Guardia di Finanza di Bari, hanno svelato un sistema consolidato per la distrazione di fondi pubblici. Al centro delle operazioni vi era una carta di credito ricaricabile intestata a uno degli ex dirigenti, usata impropriamente per spese private:

  • Acquisti personali e familiari, inclusi viaggi e attrezzature per ristorazione.
  • Prelievi di contante, giustificati da causali vaghe come fondo cassa o premi assicurativi.

La documentazione amministrativa analizzata ha evidenziato una sistematica falsificazione delle motivazioni per i pagamenti, che venivano effettuati con mandati privi di collegamenti con le funzioni pubbliche. La Procura ha sottolineato come mancassero del tutto riscontri giustificativi nei documenti ufficiali dell’ente.

Il Ruolo dei Familiari e il Riciclaggio

I familiari del principale indagato avrebbero avuto un ruolo attivo nel riciclare e reimpiegare i fondi distratti. Secondo l’accusa, erano consapevoli dell’origine illecita del denaro e lo avrebbero utilizzato per fini personali e imprenditoriali, “ripulendolo” attraverso attività economiche legate alla ristorazione.

Il Sequestro Preventivo e le Azioni Future

Il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo per un valore equivalente al presunto profitto dei reati, stimato in 400.000 euro. Tale misura mira a congelare i beni illecitamente acquisiti e garantirne il recupero in sede di giudizio.

La Posizione di Pugliapromozione

Gli attuali vertici dell’agenzia regionale, estranei ai fatti, hanno collaborato con le autorità nell’indagine e si sono dichiarati parte lesa. Pugliapromozione, insieme alla Regione Puglia, ha annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile nel processo per ottenere il risarcimento dei danni subiti.

Il caso Pugliapromozione rappresenta un esempio eclatante di malversazione di fondi pubblici, con una gestione illecita protratta per anni. Le accuse, se confermate, delineano un sistema organizzato volto a sottrarre risorse destinate a fini istituzionali per interessi privati. Mentre la giustizia farà il suo corso, resta alta l’attenzione sul tema della trasparenza e del controllo nella gestione della spesa pubblica.

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