Puglia:Fabiano Amati entra nella Giunta Azione prende le distanze e si accende il dibattito nel centrosinistra
L’ingresso di Fabiano Amati nella Giunta regionale della Puglia ha provocato un’ondata di reazioni nel centrosinistra pugliese, in particolare nel partito Azione, il cui segretario, Carlo Calenda, ha chiarito la netta distanza del partito da questa scelta. “Azione non è in giunta. Non siamo coinvolti nelle scelte personali e opportunistiche di Amati. I nostri consiglieri continueranno a valutare nel merito i singoli provvedimenti che arrivano in consiglio regionale, sostenendo tutto quello che riterremo utile per i cittadini pugliesi”, ha dichiarato Calenda, ribadendo che l’iniziativa di Amati è stata del tutto indipendente.
Il clima teso nel Consiglio regionale
L’aggiunta di Amati nella squadra di governo regionale ha sollevato dubbi su come questo impatto possa influire sulla stabilità del centrosinistra. Un veterano del Consiglio regionale, in una riflessione riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno, ha osservato come i lavori del Consiglio siano stati più volte interrotti per mancanza del numero legale. L’entrata in giunta di Amati potrebbe contribuire ad aumentare le frizioni e accentuare la sensazione di “sfilacciamento” tra le forze della maggioranza, già impegnate in una delicata opera di bilanciamento interno.
La posizione di Ruggiero Mennea: chiarimenti e accuse di manipolazione
Ruggiero Mennea, coordinatore regionale di Azione e uno dei candidati considerati per un possibile incarico in giunta, ha chiarito ulteriormente la posizione del partito, rispondendo alle voci che sostengono che Azione abbia favorito l’ingresso di un rappresentante nel governo di centrodestra a Barletta. Mennea ha smentito queste voci, precisando che Azione non ha preso parte alle recenti elezioni comunali a Barletta e che la lista civica “Amico” – parte della coalizione del sindaco Cannito e attualmente rappresentata in giunta – ha un percorso autonomo, anche se alcuni suoi esponenti sono ora vicini ad Azione.
Mennea ha anche commentato coloro che stanno “strumentalizzando in maniera scomposta” la situazione, definendo questi attacchi “cabaret politico propagandistico”. A sostegno della propria posizione, Mennea ha fatto riferimento alla presenza del simbolo di Azione nella coalizione conservatrice di Brindisi, con la vittoria di Pino Marchionna. Mennea ha inoltre evidenziato una presunta “sintonia” tra i dem e i berlusconiani nel Consiglio provinciale della Bat, suggerendo che il dibattito su alleanze e posizioni non sia limitato solo ad Azione.
Le frizioni con il PD: il caso Filippo Caracciolo
Dietro al dibattito, vi è una questione di tensioni interne che ha come protagonista Filippo Caracciolo, ex capogruppo del PD. Secondo Mennea, il veto posto alla sua nomina avrebbe rappresentato un “smacco” nei confronti di Caracciolo, che evidentemente avrebbe vissuto l’avanzamento di Amati come una sfida alla sua posizione all’interno del partito. Questo riflette la complessità delle dinamiche nel PD pugliese, che si intrecciano con le alleanze tra partiti e liste civiche locali.
La coerenza di Azione secondo Mennea
Mennea, a conclusione delle sue dichiarazioni, ha sottolineato come, a suo avviso, la coerenza, la rettitudine e la lealtà verranno premiate dai cittadini, manifestando fiducia nel fatto che il posizionamento chiaro e indipendente di Azione troverà sostegno nella comunità pugliese. La situazione resta però incerta, con il centrosinistra pugliese che si trova ad affrontare un periodo di trasformazione e di sfide interne che potrebbero influenzare gli equilibri politici della regione in vista dei futuri appuntamenti elettorali.