Condanna a 12 anni per Klajdi Mjeshtri: omicidio preterintenzionale per la morte di Giuseppe Tucci

È stato condannato a 12 anni di reclusione Klajdi Mjeshtri, 28enne di origine albanese e buttafuori di una discoteca a Miramare di Rimini, per l’omicidio preterintenzionale di Giuseppe Tucci, 34enne vigile del fuoco originario di Foggia. La sentenza di primo grado, emessa dal Gup di Rimini Vinicio Cantarini, arriva al termine di un processo celebrato con rito abbreviato, che ha portato a una riduzione della pena di un terzo rispetto alla richiesta iniziale di 20 anni avanzata dal Pm Davide Ercolani.

La dinamica dei fatti

L’episodio risale alla notte tra il 10 e l’11 giugno 2023, quando all’esterno della discoteca Frontemare di Miramare scoppiò un violento litigio tra Mjeshtri e Tucci, in servizio al distaccamento antincendio dell’aeroporto di Rimini. La lite era stata scatenata da un presunto sguardo di Tucci al telefono della fidanzata di Mjeshtri. Dopo che il diverbio era stato temporaneamente sedato dagli altri addetti alla sicurezza, Tucci, uscito dal locale, era stato raggiunto all’esterno da Mjeshtri, che lo aveva colpito selvaggiamente con calci e pugni. Secondo i testimoni, il buttafuori aveva agito con estrema violenza, continuando a infierire anche quando la vittima era già a terra.

Le condizioni di Tucci erano apparse subito critiche: trasportato in ospedale, era stato dichiarato in stato di morte cerebrale e il decesso era stato confermato 24 ore dopo.

La consulenza tecnica e l’autopsia

Durante il processo, la Procura si è avvalsa della consulenza di Matteo Signani, noto pugile e campione europeo dei pesi medi, che ha evidenziato l’enorme forza con cui Mjeshtri aveva colpito la vittima, paragonando la tecnica impiegata a quella di un esperto di arti marziali. L’autopsia ha confermato che almeno nove colpi violenti avevano causato la rottura dell’arteria vertebrale, provocando la morte del vigile del fuoco.

Nonostante le prove della brutalità dell’aggressione, il giudice ha ritenuto che Mjeshtri non avesse intenzione di uccidere, condannandolo quindi per omicidio preterintenzionale, un reato che implica che l’esito fatale sia andato oltre le intenzioni dell’aggressore. La difesa del buttafuori ha cercato di sottolineare come l’aggressione non fosse finalizzata all’omicidio, ma fosse il risultato di un’escalation di violenza.

La reazione alla sentenza

La decisione del giudice ha sollevato reazioni di dolore e amarezza da parte della famiglia di Giuseppe Tucci, che ha definito la pena troppo leggera rispetto alla gravità dell’accaduto. La Procura ha annunciato l’intenzione di presentare appello, ritenendo la condanna non adeguata alla violenza dimostrata durante l’aggressione. Anche la difesa di Mjeshtri ha espresso l’intenzione di ricorrere in appello, puntando a una riduzione ulteriore della pena.

Questo tragico episodio ha scosso profondamente la comunità di Rimini e Foggia, lasciando un segno indelebile nelle vite dei familiari di Giuseppe Tucci, che continuano a chiedere giustizia per la perdita del loro caro.

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