Bari:Indagini sulla Criminalità Organizzata Intercettazioni Criptate e Scambi Elettorali Mafiosi
Le recenti intercettazioni depositate dai pm della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Bari, Fabio Buquicchio e Marco D’Agostino, gettano nuova luce su alcune figure legate alla criminalità organizzata barese. Le comunicazioni, raccolte grazie alla collaborazione delle autorità francesi e olandesi, provengono da chat criptate utilizzate dagli imputati per sfuggire ai controlli, attraverso l’uso di schede SIM canadesi considerate non intercettabili. Tuttavia, grazie alla cooperazione internazionale, i contenuti sono stati decriptati, fornendo agli inquirenti preziose informazioni.
Queste intercettazioni sono state acquisite nell’ambito di un altro procedimento e sono state presentate in udienza davanti al gup Giuseppe De Salvatore. L’udienza, tuttavia, è stata rinviata al 9 ottobre prossimo, data in cui si deciderà sull’ammissione delle parti civili. In quella sede, accusa e difesa potranno discutere il valore delle nuove intercettazioni e il loro impatto sulle indagini.
L’inchiesta e le accuse di scambio elettorale politico-mafioso
Parallelamente, altri 15 imputati coinvolti nell’inchiesta, tra cui spiccano nomi come l’ex consigliera comunale di Bari Maria Carmen Lorusso e suo padre Vito, oncologo già in carcere per altre vicende giudiziarie, sono a processo in rito ordinario. A Maria Carmen Lorusso è stato contestato il reato di scambio elettorale politico-mafioso. Secondo l’accusa, la sua elezione al Consiglio comunale nel 2019 sarebbe stata favorita dai voti della criminalità organizzata, raccolti dal marito Giacomo Olivieri, anch’egli coinvolto nelle indagini.
Nel corso delle udienze, Olivieri ha ammesso di aver acquistato voti per sostenere la candidatura della moglie, ma ha negato qualsiasi consapevolezza di aver trattato con esponenti della mafia barese. Le sue dichiarazioni sono state rilasciate durante un interrogatorio investigativo con il procuratore Roberto Rossi. Olivieri ha cercato di dissociarsi dal coinvolgimento della criminalità organizzata, sostenendo di non essere a conoscenza dei legami mafiosi delle persone con cui ha trattato.
Le richieste di interrogatorio dei protagonisti
Nel corso dell’udienza davanti al gup De Salvatore, figure chiave come l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri, il noto boss del quartiere Japigia Savino Parisi e suo figlio, il cantante neomelodico Tommaso Parisi (detto Tommy), hanno richiesto di essere interrogati. Le richieste sono state avanzate dai loro rispettivi avvocati: Luca e Gaetano Castellaneta per Olivieri, Rubio Di Ronzo per Savino Parisi, e Nicola Lerario e Raffaele Quarta per Tommaso Parisi.
Savino Parisi, già noto alle forze dell’ordine per il suo coinvolgimento nel processo “Do ut des”, incentrato su un sistema di estorsioni ai cantieri edili della città, ha dichiarato che le accuse a suo carico in questo nuovo procedimento non sono altro che una ripetizione delle accuse già trattate in precedenti processi. Durante l’interrogatorio di garanzia, ha sostenuto che i fatti in questione fossero già stati affrontati legalmente.
Anche Tommaso Parisi ha rilasciato dichiarazioni spontanee, ribadendo la sua estraneità alle attività criminali della famiglia e affermando che la sua unica occupazione è la musica. Tommaso, noto per la sua carriera da cantante neomelodico, ha sempre cercato di dissociarsi dagli affari illeciti gestiti dal padre e dalla famiglia.
Verso una nuova udienza
L’attesa per la prossima udienza del 9 ottobre è ora alta, poiché sarà determinante per stabilire il peso delle intercettazioni depositate e per decidere sull’ammissione delle parti civili nel procedimento. La complessa rete di relazioni tra criminalità organizzata, politica e affari continua a essere svelata attraverso le indagini della Dda, che puntano a fare luce su un sistema di collusioni che va oltre i confini locali.
Il processo rappresenta uno snodo cruciale per comprendere meglio l’influenza della criminalità organizzata nella vita politica e sociale di Bari, e il suo esito potrebbe segnare un passo importante nella lotta contro queste dinamiche illegali che da anni affliggono la città.