Foggia:l sacrificio di Antonio Ciccotelli un eroe silenzioso che ha dato la vita per salvare gli altri

Il viaggio terreno di Antonio Ciccotelli, Vigile del Fuoco caduto sul lavoro a soli 59 anni, è giunto a termine dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Foggia, dove è stata allestita la camera ardente. In quei momenti di silenzio e rispetto, tutta la città si è fermata per rendere omaggio a un uomo che ha incarnato i valori più alti di coraggio e altruismo.

La sua morte, avvenuta sulla strada che collega San Severo -Apricena, è il triste epilogo di un atto di eroismo. Antonio stava salvando vite, mettendo in salvo persone che, colme di gratitudine, hanno dichiarato: “Grazie ad Antonio se siamo ancora vive”. Il suo sacrificio ha lasciato un segno indelebile nella comunità e nella sua famiglia, in particolare nel figlio Alessio di vent’anni e la moglie Maria che oggi piangono la perdita di un padre, un eroe.

Antonio Ciccotelli non è solo un vigile del fuoco caduto in servizio, ma un simbolo di tutti quegli eroi silenziosi che, senza clamore, ogni giorno rischiano la vita per proteggere la nostra. Il suo non è stato un gesto isolato; Antonio aveva scelto come mestiere quello di salvare vite, un compito che ha adempiuto con dedizione fino al suo ultimo respiro. Come ha ricordato Don Filippo Tardio durante i funerali: “Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio e nessun tormento le toccherà”. Parole che sottolineano il valore immenso di chi, come Antonio, sacrifica sé stesso per il bene degli altri.

La tragedia che ha colpito Antonio è l’ennesima morte sul lavoro, una perdita che non dovrebbe mai accadere, soprattutto quando si tratta di chi dedica la propria esistenza a proteggere gli altri. Di fronte a questa drammatica realtà, la comunità si interroga su quanto si stia facendo per garantire la sicurezza di chi, ogni giorno, indossa la divisa per servire il Paese. Se da un lato si prega Dio affinché protegga chi rischia la vita, dall’altro si chiede alle istituzioni di agire concretamente per prevenire queste tragedie.

I funerali di Antonio sono stati un momento di profonda commozione, che ha coinvolto non solo i suoi cari ma l’intera città di Foggia. Nel piazzale antistante la cattedrale, solitamente frequentato da giovani, c’erano i volti rigati di lacrime dei foggiani, insieme a quelli delle massime cariche politiche e militari, tutti stretti attorno alla famiglia di Antonio, uniti dal lutto cittadino.

Durante la cerimonia, i colleghi di Antonio, che lo consideravano parte di una seconda famiglia, gli hanno dedicato parole toccanti: «Molte volte i Vigili del Fuoco sono stati definiti angeli senza volto, ma oggi possiamo dare un volto a tutti noi che indossiamo con orgoglio questa divisa. E questo volto è il tuo, caro Antonio». Queste parole, sono da dire . Un ultimo bacio sul legno della bara, hanno racchiuso l’amore e la stima che tutto il corpo dei Vigili del Fuoco nutriva per Antonio.

Tra i tanti presenti, uno dei suoi colleghi, scampato alla stessa tragedia che ha portato via Antonio, ha assistito con dolore alla sua scomparsa. Un’ondata di fango e acqua, forse imprevedibile, ha travolto Antonio, portandolo via per sempre. Forse una fatalità, ma di certo un sacrificio che non può e non deve essere dimenticato.

Domenico De Pinto, comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Foggia, ha ricordato Antonio con parole cariche di dolore: «Oggi abbiamo subito una perdita immensa. Ci ha devastato il cuore e gli animi. Siamo vicini alla famiglia, moglie, figlio e fratelli. Antonio faceva parte della nostra seconda famiglia, quella del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco».

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Don Filippo Tardio ha inoltre sottolineato quanto sia urgente, oggi più che mai, compiere scelte coraggiose: «Urge una nuova franchezza che ci liberi da tante false certezze. Urge una mentalità e uno stile di vita capace di vincere l’aridità dell’anima. In definitiva, urgono eroi. Oggi ne abbiamo consegnato uno a Dio».

Il sacrificio di Antonio Ciccotelli è un richiamo potente al valore della vita, della generosità e del dovere. Un richiamo che non dovrebbe mai passare inosservato, ma che dovrebbe ispirare tutti noi a riconoscere e apprezzare il lavoro silenzioso di chi, come Antonio, sceglie di rischiare la propria vita per salvare quella degli altri. Antonio è , e sarà per sempre un simbolo di eroismo e di dedizione, un esempio di umanità che resterà impresso nella memoria della sua comunità e di tutti coloro che, ogni giorno, si affidano ai “santi della porta accanto” senza nemmeno accorgersene.

Youfoggia.com può solo aggiungere poche parole per ricordare l’amico Antonio “il gigante buono” che racchiudono il dolore per la perdita di Antonio, paragonandolo a Simone di Cirene, l’uomo che aiutò Cristo a portare la croce: “Antonio ha pagato un caro prezzo .Sarebbe un terribile spreco non raccogliere il suo testimone”.Queste parole esprimono non solo dolore, ma anche un appello a non lasciare che il sacrificio di Antonio venga dimenticato, sepolto nella fredda cronaca o ridotto alla ritualità di un funerale”.

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