Dal 16 gennaio entrerà in vigore il nuovo DCPM dopo il vertice della maggioranza, oggi avviato il confronto con le Regioni per stabilire
11 Gennaio 2021
Dal 16 gennaio entrerà in vigore il nuovo Dpcm: dopo il vertice della maggioranza, oggi avviato il confronto con le Regioni per stabilire.
Cresce l’attesa per le misure restrittive previste dal nuovo Dpcm che entrerà in vigore il 16 gennaio. Il vertice tra governo, Regioni, Anci e Upi che si terrà si capirà quali saranno i provvedimenti da attuare per contenere i contagi ed evitare terza ondata.
Probabile la proroga dello stato di emergenza, in scadenza a fine gennaio, fino al 30 aprile. L’ipotesi, tutto da confermare, è emersa durante il confronto tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i capi delegazione della maggioranza, trovando ampio consenso.
le ipotesi sui provvedimenti
Secondo indiscrezioni sul nuovo Dpcm,si conferma di attuare delle fasce di colore giallo, arancione e rosso e bianca. Quest’ultimo colore sarà introdotta dal governo colore che permetterà di avere molto meno restrizioni,le uniche restrizioni dovrebbero essere l’uso della mascherina e il mantenimento delle distanze di sicurezza e la continua igienizzazione delle mani.
Le Regioni potranno diventare bianche solo con un indice di contagio non superiore a 0,5 e un’incidenza di 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti: in quell’eventualità potranno riprendere tutte le attività come nell’epoca pre-Covid e scomparirà anche il coprifuoco. Ad oggi, secondo i dati dell’ultimo monitoraggio, nessuna Regione italiana riuscirebbe però a entrare nella nuova fascia.
Nelle zone gialle, arancioni e rosse non cambia molto rispetto alle misure restrittive di dicembre. Dovrebbe restare il coprifuoco alle 22, come anche il divieto di spostamento tra Regioni, se non per le classiche esigenze previste fino ad oggi. Le visite a parenti o amici dovrebbero restare consentite un sola volta al giorno. I weekend sempre arancioni, come verificatosi in occasione del 9 e 10 gennaio, dovrebbero invece essere messi da parte.
Resta da capire se sarà approvata la proposta dell’Istituto superiore di sanità, già avallata dal Comitato tecnico scientifico, in merito all’entrata automatica in zona rossa se i casi settimanali dovessero essere superiori ai 250 ogni 100mila abitanti. Vedremo nella riunione stato regioni cosa decideranno . Gli accordi sui parametri per far scattare le tre fasce di colore devono ancora essere raggiunti.