Foggia: indagine sulla morte della 23enne e le aggressioni ai medici: “Episodi da risolvere”

L’episodio di violenza risale a mercoledì sera, quando un gruppo di circa 50 persone, presumibilmente familiari della ragazza deceduta, ha fatto irruzione nella struttura ospedaliera. Una ventina di loro sarebbe riuscita a raggiungere il reparto di Chirurgia Toracica, aggredendo medici, specializzandi e persino uno studente. I familiari avrebbero sfondato le porte della sala operatoria subito dopo la comunicazione del decesso della giovane, convinti che si trattasse di un errore medico.

L’Università di Foggia si costituisce parte civile

In risposta all’accaduto, il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Foggia ha annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile nel processo contro gli aggressori. “Si tratta di una vicenda incommentabile”, ha dichiarato Gaetano Serviddio, direttore del Dipartimento e delegato per la Sanità di UniFg. Serviddio ha condannato duramente l’aggressione, ricordando che “gli operatori sanitari lavorano nel rispetto e per il rispetto della sanità intesa come patrimonio e bene comune”.

Pur comprendendo il dolore per la perdita di una giovane vita, Serviddio ha sottolineato che “non è assolutamente ammissibile trasformare il personale sanitario in colpevoli ai quali infliggere una lezione esemplare”. Ha concluso ricordando che la violenza non può mai giustificare il brutale attacco a chi si impegna per la cura e l’assistenza dei pazienti.

Astensione dal lavoro per protestare contro le aggressioni

Dopo l’aggressione, il sindacato dei medici Fimmg Puglia ha espresso piena solidarietà ai colleghi del Policlinico Riuniti e ha annunciato un’ora di astensione dal lavoro in tutti gli ambulatori e reparti della regione. “Questo gesto vuole far capire a tutti, cittadini e istituzioni, cosa potrebbe succedere se i medici e il personale sanitario si stancassero di essere un bersaglio inerme”, ha dichiarato Antonio De Maria, segretario di Fimmg Puglia.

Anche Nicola Calabrese, segretario di Fimmg Bari, ha confermato il sostegno a tutte le iniziative di protesta che verranno organizzate dagli Ordini dei medici e dai sindacati: “I medici di famiglia, ospedalieri, ambulatoriali, di pronto soccorso e di ogni settore della medicina sono uniti per ottenere condizioni che tutelino la loro sicurezza e dignità sul lavoro”.

Questa mobilitazione si aggiunge alle richieste di misure più severe e di maggiore protezione per il personale sanitario, minacciato sempre più spesso da episodi di violenza in tutto il Paese.

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