Gargano:Sciopero dei Balneari: Ombrelloni Chiusi per Due Ore in Segno di Protesta contro le Norme sulle Concessioni Demaniali
Oggi, 9 agosto, i gestori degli stabilimenti balneari in Italia hanno deciso di chiudere gli ombrelloni per due ore, dalle 7:30 alle 9:30, come segno di protesta contro le norme imposte dal governo relative alle concessioni demaniali marittime.Youfoggia si è recata sulle spiagge riscontrando che buona parte dei gestori avevano aderito allo sciopero. Questa azione simbolica mira a manifestare il dissenso dei balneari verso l’attuazione della direttiva Bolkestein dell’Unione Europea, che prevede la messa all’asta delle concessioni balneari, aprendo il mercato a nuovi concorrenti.
Gli operatori del settore temono che l’adozione di queste normative possa portare alla perdita delle loro attività, spesso gestite dalle stesse famiglie per generazioni. Lo sciopero odierno ha quindi l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e il governo sulle difficoltà che il settore sta affrontando, chiedendo una revisione delle norme per proteggere i piccoli imprenditori. Manifestazioni simili sono previste anche il 19 e il 29 agosto, quando gli ombrelloni potrebbero rimanere nuovamente chiusi.
La Mossa di Regioni e Comuni
Nel frattempo, alcune Regioni e Comuni hanno già avviato le gare per la messa in concessione degli stabilimenti balneari, un’azione che potrebbe entrare in conflitto con la legge vigente. Andrea Corsini, assessore regionale al turismo dell’Emilia-Romagna, ha invocato una norma nazionale che possa salvaguardare i gestori dei lidi. La richiesta di un intervento legislativo è stata ribadita anche da Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari Fipe/Confcommercio, che ha criticato l’inerzia del governo, descrivendo la situazione come “drammatica”.
Parallelamente, il dibattito sulla rimodulazione della Tassa di soggiorno, tanto richiesto dagli operatori del settore per contrastare fenomeni come l’overtourism, è stato rimandato a settembre.
Le Proteste di Assoutenti e Assobalneari
La protesta non è esente da critiche. Assoutenti, un’associazione per la tutela dei consumatori, ha chiesto ai gestori dei lidi di garantire il libero accesso alle spiagge e di rimborsare i servizi non goduti e già pagati dai cittadini. Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, ha ricordato che le spiagge sono beni demaniali, e dunque beni della comunità. Coloro che hanno pagato per servizi come l’uso di ombrelloni, sdraio e cabine, attraverso abbonamenti mensili, settimanali o stagionali, hanno il diritto di essere rimborsati, soprattutto se lo sciopero ha impedito di usufruire dei servizi prenotati.
Anche Assobalneari e La Base Balneare con Donnedamare condividono questa posizione, ritenendo ingiusto penalizzare i consumatori che hanno scelto le località italiane per le loro vacanze. Fabrizio Licordari e Bettina Bolla, rispettivamente presidente di Assobalneari e La Base Balneare con Donnedamare, hanno annunciato che le loro organizzazioni si asterranno dallo sciopero.
Questa protesta, pur limitata a poche ore, potrebbe avere conseguenze significative per il settore, sia a livello economico che di immagine. Il futuro delle concessioni demaniali marittime rimane incerto, e il confronto tra governo, enti locali e operatori balneari si preannuncia lungo e complesso.