San Severo(FG:Contro la centralizzazione della ristorazione ospedaliera.La lotta per la qualità e la salute dei pazienti
Il Comitato pro-ospedale di San Severo “Medicina Democratica” si è levato contro il tentativo di centralizzare il servizio di ristorazione per i ricoverati di tutti gli ospedali e strutture di degenza della Puglia. Un maxi appalto da oltre 372 milioni ha sollevato preoccupazioni per diversi motivi, secondo le sigle sindacali e gli esponenti del Movimento 5 Stelle.
Il nodo principale riguarda la qualità delle pietanze servite ai pazienti, influenzata dalla preparazione e dal successivo trasporto a distanza di diverse ore. La proposta prevede un unico centro di cottura a Foggia, con il trasporto delle pietanze nei vari presidi sanitari, dislocati a diversi chilometri l’uno dall’altro. Questo significherebbe la chiusura dei centri cottura ospedalieri in diverse città della provincia, suscitando disappunto e preoccupazione nella comunità.
Il Comitato ha avviato una raccolta firme chiamata ‘Una firma per la salute dei pazienti’, chiedendo l’annullamento dell’appalto e la convocazione di una conferenza monotematica. Si oppongono fermamente all’idea di surgelare i pasti dopo la preparazione, sottolineando l’importanza di continuare a cucinare negli ospedali.
I pentastellati concordano, sottolineando come un buon cibo rappresenti un fattore di cura essenziale. “Le materie prime di qualità, non sottoposte a processi di decongelamento, rappresenterebbero la prima strategia di prevenzione delle patologie maggiormente diffuse”, affermano. Propongono invece un’internalizzazione del servizio di ristorazione, che sarebbe vantaggiosa anche per l’economia e l’occupazione locale.
La chiusura delle cucine ospedaliere metterebbe a rischio circa 1200 posti di lavoro, senza garantire un risparmio significativo, secondo gli esponenti del Movimento 5 Stelle. La lotta per mantenere la qualità e la salute dei pazienti rimane al centro del dibattito, con la speranza di trovare soluzioni sostenibili ed ecocompatibili che non penalizzino la comunità