Bari:Mafia il procuratore Rossi dichiara “L’amministrazione ha aiutato gli inquirenti a liberare questa città”
Inchiesta sui rapporti tra clan e politica, le parole del numero uno della Dda durante un incontro con il sindaco Decaro. Gemmato: “No alle barricate”
L’amministrazione comunale di Bari ha dato una grandissima collaborazione alla Procura per raggiungere importanti risultati sulla legalità.
Occorre l’aiuto di tutti, bisogna essere sempre attenti ed è necessario mantenere la guardia alta quando ci sono violazioni delle regole”.
Lo ha detto il procuratore di Bari, Roberto Rossi, a margine della firma di un protocollo tra Comune e Procura – per le attività inerenti le indagini penali sugli incidenti stradali – riferendosi anche alla recente inchiesta della Dda di Bari che ha svelato i rapporti tra mafia, politica e imprenditoria cittadina e portato a 130 arresti. Tra questi, anche quello dell’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri (in carcere) e della consigliera comunale – e moglie di Olivieri – Maria Carmen Lorusso, ai domiciliari.
“L’amministrazione comunale – ha aggiunto Rossi – è stata costante nell’aiutare gli inquirenti a liberare questa città, mi auguro che sarà così anche con chi verrà dopo”. A giugno anche a Bari si voterà per eleggere il successore del sindaco Antonio Decaro (Pd), in carica dal 2014.
“Mai avrei pensato di dover interloquire con il ministro dell’Interno Piantedosi, che ringrazio, per cercare di difendere Bari dalla più terribile delle piaghe, l’infiltrazione dei clan malavitosi nella vita politica, economica ed amministrativa barese”. Lo scrive su facebook il sottosegretario Marcello Gemmato in merito ai 130 arresti a Bari per un presunto voto di scambio politico-mafioso. Gemmato chiede che del caso se ne discuta anche in Consiglio comunale.
Le notizie che ci arrivano da fonti di stampa e che derivano da atti giudiziari – prosegue – fanno venire i brividi: vertici dell’amministrazione comunale che incontrano al bar boss della malavita promettendo assunzioni all’Amtab che puntualmente avvengono, assunzioni di altri affiliati nella stessa municipalizzata, vigili urbani che si rivolgono allo stesso clan per risolvere controversie e torti subiti, funzionari della Prefettura che chiamano esponenti sempre dello stesso clan per riottenere un’auto rubata, consiglieri comunali arrestati per voto di scambio mafioso. Un vero vaso di pandora”. “Ritengo – aggiunge – che di fronte a fatti così gravi si debba tutti insieme ricercare la verità evitando barricate o inutili negazionismi, se fossi stato il sindaco Decaro avrei convocato immediatamente un consiglio monotematico e parlato alla città. Non mi resta che chiederlo ai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia e del centrodestra; se non si parla di questo nella massima assise cittadina dove se ne deve parlare?”. (Ansa)