Foggia:La Polizia Ferroviaria arresta due persone in merito ai sui furti di rame, avvenuti sulla rete di Rfi. Recuperati 500 chili di materiale trafugato
Oramai la criminalità ha diversificato gli interessi rubando di tutto anche il rame. La Polizia di Stato ha tratto in arresto due uomini, colti nella flagranza del reato di furto aggravato. In particolare, gli agenti della Sezione Polizia Ferroviaria di Foggia, in servizio di vigilanza finalizzato alla prevenzione e al contrasto dei furti di rame/metallo in danno delle imprese ferroviarie, lungo la tratta di R.F.I.Foggia – Ponte Albanito, sopratutto dopo i svariati furti accaduti a San Severo(FG) e a Foggia, hanno sorpreso i due mentre depositavano su un carrello, trainato da una autovettura, diversi morsetti in ferro appena tranciati dalla rete metallica, servendosi di uno smerigliatore, di una tenaglia e di un avvitatore completo di dado smontabile.
I due, alla vista dei poliziotti, hanno tentato la fuga a bordo dell’auto ma, dopo un breve inseguimento, sono stati bloccati e tratti in arresto per concorso in furto aggravato. Entrambi, al termine delle formalità di rito, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Gli attrezzi utilizzati per il furto sono stati sequestrati, mentre il materiale trafugato interamente recuperato e consistente in diversi morsetti in ferro del peso complessivo di quasi 500 chili, è stato restituito al referente di Rete Ferroviaria Italiana.
L’operazione è il risultato dell’incessante attività di vigilanza e controllo svolta dalla Polizia Ferroviaria, finalizzata a garantire la regolarità della circolazione e la sicurezza dei viaggiatori, anche in ragione dei ripetuti furti di rame/metallo che il Gruppo FSI ha denunciato proprio lungo quella tratta ferroviaria.
“Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari. Va precisato che la posizione delle persone coinvolte nelle predette operazioni di polizia è al vaglio dell’autorità giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva”.