Foggia:Tabaccaia uccisa,i movimenti dell’omicida prima e dopo il delitto filmate dalle telecamere
Nella conferenza stampa svolta stamani alle ore 11,00 presso il Comando Provinciale dei Carabinieri con la presenza del Procuratore della Repubblica di Foggia dott. L. Vaccaro.
Il padrone di casa Col.Miulli ha effettuato una breve prefazione dei fatti passando la parola al Procuratore Vaccaro. Il Procuratore ha evidenziato l’enorme difficoltà e complessità delle indagini svolte per individuare il responsabile. L’arma ha messo in campo i migliori tecnici e per individuare il responsabile. Redouane Moslli, il quarantatreenne marocchino che ha confessato l’omicidio della 72enne Franca Marascodurante l’interrogatorio svolto presso gli uffici del Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia.” Precisiamo che il sospettato era ospite di un dormitorio cittadino da circa un mese.,
Redouane Moslli aveva bazzicato la struttura dalla metà di luglio 10/12 agosto e poi tra il 27 e il 28 agosto. Dalla ricostruzione dei Carabinieri, esce dal centro alle 7.30 e dal quel momento inizia la vita ripresa dalle telecamere della città. Gli uomini del nucleo investigativo notano dalle telecamere di un distributore di benzina che aveva indosso una maglietta nera, i pantaloni tipo tuta ginnica con una scritta rossa, scarpe sportive e una borsa a tracollo. Una ricostruzione effettuata dagli inquirenti in maniera approssimativa.
Gli inquirenti hanno visualizzato ben 50 telecamere di privati.Un lavoro molto complesso e lento per le difficoltà della qualità delle video camere. Dall’analisi delle immagini spunta quest’uomo che si aggira intorno alla tabaccheria con una maglietta blu, un pantalone nero con le bande laterali bianche, la scritta rossa, un berretto nero con visiera e una mascherina nera anticovid.
Gli investigatori hanno notato che l’ abbigliamento era inconsueto considerate le temperature che in quei giorni si vivevano,inoltre l’uso della mascherina era inconsueta,visto che non esisteva nessuna prescrizioni contro il contagio. Cosa che ha fatto allarmare gli investigatori il particolare di una busta di plastica simile a quella ritrovata nel negozio della vittima nel sopralluogo subito dopo l’assassinio. I Carabinieri coordinati dal sostituto procuratore Ida Perrone, inizia a verificare e a ricostruire il percorso dell’omicida da via Marchese De Rosa, sede dell’attività commerciale,luogo del delitto, arrivando al centro, fino ad arrivare a piazza Cavour, dove avviene l’ultimo avvistamento di Redouane.Il sospettato sapendo di essere a rischio nel tragitto si cambia, indossando delle bermuda tipo jeans e sostituisce la maglia blu con una nera, si libera del berretto e indossa una borsa a tracolla scura. Cambiando totalmente l’immagine precedente.
Le indagini svolte iniziano a concretizzare il sospettato,tanto è vero che gli uomini dell’arma ritrovano gli indumenti dismessi in un cantiere. L’indiziato, però, non lascia la città, qualche giorno dopo viene riconosciuto attraverso le telecamere di videosorveglianza di un altro tabaccaio in viale XVI Maggio che da informazioni utili. Dopo un giorno parte per Napoli.
Il Comandante del Comando Provinciale di Foggia col. Miulli al termine della conferenza stampa ha raccontato una telefonata ricevuta dal 112.”Vi ringrazio per l’arresto di ieri”, Giovanni un bambino di 7 anni, dopo aver saputo dell’arresto del presunto autore dell’omicidio di Franca Marasco la tabaccaia uccisa il 28 agosto scorso a Foggia, ha voluto ringraziare i carabinieri. “E il piccolo Giovanni ha manifestato riconoscenza ai Carabinieri,creando commozione a tutti noi che abbiamo operato”, ha raccontato il colonnello Michele Miulli.
Il procuratore Vaccaro al termine della conferenza stampa ha dichiarato:
“Insisto da tempo sulla necessità di incrementare le videocamere pubbliche e private, le uniche che hanno consentito di arrivare all’individuazione del presunto colpevole , sollecitando anche l’attenzione delle associazioni di categoria sulla installazione presso gli esercizi commerciali delle videocamere». Voglio chiarire che Foggia è una città insicura per una serie di peculiarità,dalla poca illuminazione, soprattutto in alcune zone, determinando la difficoltà nel reprimere reati anche minori come i furti di auto. Ma ripeto la mancanza di video camere che non ci permettono di individuare i responsabili di reati visto che la gente è restia a collaborare .Questo alimenta ancor più lo svolgimento di reati,pertanto necessità il potenziamento del sistema di videosorveglianza pubblico e privato”.