Spagna: Ha vinto quel che in Italia non c’è
Come scrive Mattia Feltri oggi su La Stampa, ogni partito( diciamo così…) in Italia è soddisfatto per il risultato in Spagna. Hanno vinto. Tutti. Anche in Spagna.
Ognuno prende un brandello di idea altrui e ne fa una bandiera propria.
Ha vinto l’ambientalismo moderato, quello estremo, chi è per estendere all’infinito i diritti civili( ognuno fa quel che vuole), chi è invece contro, la nazione e la regione, l’unita nazionale, la Catalogna, la sinistra socialista e quella antisocialista. Di tutto di più.
Guardano col binocolo girato al contrario.
Invece.
Anzi, con i paraocchi.
In Spagna ha vinto quel che in Italia non c’è.
Da trent’anni. La politica.
Un leader perde le elezioni e anziché raccattare voti in giro va al voto.
Esiste questa cosa in Italia?
Per essere onesti bisogna dire che ci provò Renzi, dopo la sconfitta al Referendum.
Ma poi fece nascere il Governo Gentiloni come fotocopia del suo.
Quando si accorse che la copia non era esatta chiese ad altri di fare il lavoro sporco per lui.
A noi. Far cadere Gentiloni.
Problema.
E poi, per andare al voto, In Italia devi avere una coalizione da comporre in poche settimane.
Spesso si sono messe insieme coalizione fittizie, con liste fittizie.
Che sono durate settimane o mesi
Problema.
In Spagna, col proporzionale, si va al voto, ognuno prende i suoi voti e poi si ragiona.
Oltre al proporzionale in Spagna ci sono i partiti.
Direte, in Italia no? No!
Ci sono i partiti storici. In Spagna.
I socialisti, i popolari( democristiani), quelli regionali.
Poi schiume di rabbia che si compongono e si scompongono, ma non sono mai maggioranza.
La rabbia non è mai maggioranza in Spagna.
Perché ci sono i partiti.
E chi vince non è detto che poi perda sempre.
L’opposto dell’Italia.
In Italia i partiti non esistono, perché sono personali. Senza vita democratica interna.
E dove esiste un briciolo di vita democratica interna, fanno eleggere il/ la leader dall’esterno.
I partiti sono rane che quando non si sgonfiano esplodono.
Esistono i partiti storici, dicevo.
Ci sono i socialisti in Italia?
I garofani o le rose? No.
In Italia la sinistra è stata: tutti gli antisocialisti uniti. Per trent’anni.
In Italia si è fondata una sinistra sulla damnatio storica dei socialisti. No Pedro, Pedro no.
E siccome non bastava più, in Italia la sinistra della Schlein è diventata: tutti gli antiriformisti uniti.
Fondata sulla damnatio storica di Renzi.
Adesso dicono che hanno vinto in Spagna.
È come il somaro che si guarda allo specchio e si vede cavallo.
C’è il partito popolare. In Spagna.
In Italia c’era la Dc.
Poi copie malriuscite. Oggi malridotte.
Le elezioni in Spagna sarebbero l’esempio di ciò che bisognerebbe rifare in Italia.
La prova di quel che non bisognerebbe continuare a fare in Italia.
La prova provata della nostra sconfitta storica: la fine dei partiti e della politica, la dannazione della storia.
In Italia chi ha alle spalle le storie peggiori, il fascismo e il comunismo, vive.
Le storie migliori morte.
Viva la Spagna.