Carabinieri del N.A.S. di Potenza denuncia n.3 persone operanti presso una struttura socio assistenziale per anziani non autosufficienti.
La struttura era codifica dall’Asl Regionale quale RASS1, attiva nel comune di Cersosimo.
In data 04/05/2023,su disposizione della Procura della Repubblica di Lagonegro,i Carabinieri del N~A~S. di Potenza— hanno dato esecuzionead un Ordinanza emessa dal GJ.P. del Tribunale di Lagonegro afferenteall’emissione di nr4 misure interdittive personali a carico di nr.3 persone operanti presso una struttura socio assistenziale per anziani non autosufficienti,qualificata quale RASS1, attiva nel comune di Cersosimo (PZ).
In particolare,i provvedimenti consistono nella:-misura interdittiva del divieto di esercitare la professione di operatore socio — sanitario (OSS) per la durata di anni uno a carico della legale responsabiledella struttura nonché di n.2 operatrici poste alle sue dipendenze; misura interdittiva del divieto di contra ifare con Ia Pubblica Amministrazione per Ia durata di anni uno a carico della legale responsabile della struttura.
I delitti posti alla base dell’Qrdinanza riguardano l’esercizio abusivo di una professione sanitaria e II falso materiale commesso da privato in certificati o autorizzazioni amministrative,perpetrati dal soggetti indagati in concorso tra loro e in maniera continuata,nell’esecuzione di un medesimo disegno criminoso -reati di cui agli artt.81 cpv, 110, 348 e 482 CP in relazione allart.477 CP-.Le indagini, che si sono sviluppate lungo un arco di circa due anni,sono state dirette dalla Procura della Repubblica di Lagonegro e condotte dal N.A.S. Carabinieri di Potenza che ha ricostruito la vicenda attraverso attività ispettive analitiche presso Iastruttura, l’escussione di testi, l’acquisizione di documenti probatori,nonché il ricorso ad Ausiliari di RG. per l’esecuzione di indagini e valutazioni di natura tecnico-sanitaria.
Le attività investigative hanno permesso di acclarare , in termini di rilevante gravità indiziaria, che Ia Legale responsabile della struttura, nonché le due operatrici sue dipendenti,erano in possesso di certificati di abilitazioneprofessionaleOSS mai rilasciati dai L’Ente Regione e dal relativo Ente certificatore non avevanofrequentato alcun corso formativo, né affrontato I relativi esami finali.
AII’esito delle investigazioni Ia Procura ha avanzato richieste cautelari nei confronti delle interessate in relazione alle quali, con valutazione dalI ‘ organo giudicante, ferma restando Ia ordinaria presunzione di innocenza che consente ilvigente sistema processuale.
NeIl’ambito delI’inchiesta sono emerse gravi carenze di natura igienico-sanitaria- strutturale (talune progressivamente risanate) ed organizzative,qualil’avvio deII’attività in carenza di idoneo titolo autorizzativo ed in presenza di lavori di ristrutturazione.
L’assenza di figure professionalipreviste dai quadro normativo specifico in relazione alla tipologia di struttura ed alla tipologia della popolazione ospite (educatoreprofessionale,terapista occupazionale,tecnico della riabilitazione,assistente sociale, carenza di un servizio direperibilità notturna per l’assistenza infermieristica);costante sovraffollamento della popolazione ospite (sino a raggiungere quasi il doppio di quella autorizzata(15 su 8) nelI’ispezionedel 25/11/2021)con conseguenti ricadute sul numero degli operatori socio-sanitari nelle vane professionalità,già carente con riguardo ai numero di ospiti autorizzato.