Foggia:Don Uva-Universo Salute, tutti in libertà i 30 indagati dalla procura

Tutti in libertà ma si richiede la proroga delle indagini.Come mai? Sono 30 gli indagati tra 8 infermieri, 19 operatori socio sanitari, 2 educatori professionali, 1 addetto alle pulizie

La Procura di Foggia,il G.I.P.  dopo aver svolto per circa sessanta giorni indagini e dopo  due mesi di carcerazione preventiva tra carcere e domiciliari ha rilasciato  Pasquale Andriotta, 59 anni, cerignolano residente a Orta Nova. Andriotta è l’ultimo degli  indagati ancora detenuto. Ricordiamo ai lettori  di Youfoggia.com che stiamo parlando dell’inchiesta “New life”  dove sono stati indagati ben 30 persone  tra cui 8 infermieri, 19 operatori socio sanitari, 2 educatori professionali, 1 addetto alle pulizie. L’oggetto dell’indagine era sui presunti maltrattamenti ai danni di 25 pazienti oligofrenici. I predetti sono attualmente ricoverati nel reparto del Don Uva di Universo Salute in Via Lucera a Foggia. 

La Procura di Foggia  sulla scorta di riprese video e audio lo aveva accusato di complicità  in maltrattamenti aggravati perché commessi su persone con danni psicologici,ma soprattutto per aver adoperato atti fisici di palpeggiato una paziente affetta da gravissimi ritardi mentali,definito  “atto sessuale” come il pm ha definito tale comportamento. 

La difesa l’avv. Francesco Americo, respinge le accuse,tanto è vero che nell’interrogatorio davanti al al gip svolto il giorno dopo l’arresto, ammise di aver avuto un comportamento non molto consono alla mansione svolta, che non si puo’ considerare maltrattamenti per arrecare del male o deridere le pazienti.

Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che i carabinieri del nucleo investigativo del Comando Provinciale di Foggia,fecero scattare l’operazione all’alba del 24 gennaio 2023 scorso con l’esecuzione di 30 ordinanze cautelari (7 in carcere, 8 ai domiciliari, 15 divieti di avvicinare le parti offese e/o di dimora presso il “Don Uva”), il G.I.P. del Tribunale di Foggia M. Bencivenga dispose per Andriotta la detenzione carcere considerando il soggetto pericoloso. Tanto è vero il GIP in virtù del gravissimo disvalore dei fatti commessi, dell’insistente reiterazione degli atti di sopraffazione, sopruso, vessazione e maltrattamento,inoltre lo considerò

“indole particolarmente malvagia,dell’insensibilità dimostrata nei confronti di soggetti sottoposti alle sue cure”. 

Il legale dopo l’interrogatorio di garanzia del 2 febbraio, riuscì ad ottenere dal GIP gli arresti domiciliari, che sono stati ora revocati come chiesto dal difensore, l’avv. Francesco Americo, c’era anche il parere favore del pm all’istanza difensiva.

Inoltre il G.I.P. ha dato parere favorevole ritenuto che le esigenze cautelari attenuate “in considerazione del decorso del tempo e della condotta tenuta dall’Andriotta”, da qui la rimessione in libertà, all’indagato il giudice ha comunque imposto il divieto di dimora nel “Don Uva” e di avvicinare le parti offese. L’avv. Americo nel chiedere e ottenere la rimessione in libertà dell’operatore socio sanitario ha evidenziato l’assenza del rischio di reiterazione del reato, visto che “Universo salute”, la società proprietaria della residenza socio sanitaria riabilitativa, ha notificato lettere di licenziamento alla maggior parte degli indagati dell’inchiesta denominata “New life”.

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