IMPORTANTE ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DA MAGGIORANZA E MINORANZA CONTRO MINORANZA E MAGGIORANZA
La Puglia s’e’ desta, guidata dal suo dux Emiliano.
Presentato in aula il 14.3.2023 un ordine del giorno firmato da 30 consiglieri regionali di maggioranza e opposizione con invito/diffida/ordine/preghiera/supplica al consigliere Sergio Clemente di dare le dimissioni da segretario d’aula.
Se no il Governatore non può tornare a frequentare il Consiglio regionale, dove peraltro non si vede quasi mai. Ha ben altro da fare.
La motivazione della richiesta di dimissioni è nota ma è anche oscura.
Clemente è stato nominato segretario d’aula in quota maggioranza all’inizio della consiliatura, insieme a Giandiego Gatta, in quota alla minoranza. Una volta nominati, i segretari d’aula sono inamovibili, secondo lo Statuto.
Ma Gatta demolisce Piemontese alle elezioni politiche e deve dimettersi da consigliere regionale e segretario d’aula per optare per la nomina a parlamentare. Quindi bisogna sostituire Gatta con un segretario d’aula in quota minoranza. Ma c’è un problema: con Emiliano in Puglia non si sa quale sia la maggioranza e quale l’opposizione. È il caso di Clemente, Amati e Mennea, che sono in maggioranza ma scelgono di formare il gruppo di Azione in consiglio regionale, concordando il passaggio politico solo con Calenda e non con Emiliano. Non lasciano la maggioranza ma non concordano l’operazione con Emiliano. E scatta il reato di lesa maestà differenziata. Per i M5S che hanno fatto la campagna elettorale contro Emiliano, si erano aperte le porte della maggioranza con l’ingresso nella Giunta. Mentre Amati, Mennea e Clemente non sono passati dal Capo per concordare il passaggio dalla maggioranza…alla maggioranza. E allora Clemente va revocato da segretario d’aula.
Ma non si può, lo vieta lo Statuto. E allora l’Uomo si inventa che Clemente deve essere invitato alle dimissioni anche dall’opposizione, che firma ‘in incognito’ l’ordine del giorno. In incognito perché dietro le firme illeggibili non si capisce chi abbia firmato.
E se Clemente non raccoglie l’invito e non si dimette, come succederà?
Niente paura, c’è l’accordo con Emiliano, la prossima volta viene votato Cera come Segretario d’aula al posto di Gatta, in quota (presunta) minoranza, che però (forse) ha firmato l’ordine del giorno per le dimissioni di Clemente ed è diventato, agli occhi del governatore e di tutti, parte della maggioranza.
Con il regalo finale, forse, della promessa delibera consiliare di revoca dell’incarico di Clemente da segretario d’aula. Si, il Tar la annullerà ad horas ma che importa: adesso il Presidente dai poteri straordinari (ipse dixit, anche se le leggi scrivono altro) ha una maggioranza bulgara.
Così potrà negoziare con Fitto uno spazio piccolo piccolo per la gestione dei fondi europei, che Fitto gli ha sottratto per accentrarli allo Stato. E ora, per Emiliano,Fitto è il più competente dei Ministri.
Potenza del potere e dei soldi….che non gestisce più.