Il tribunale amministrativo blocca l’appalto delle pulizie: «Lerario in conflitto di interessi»
Il Tar annulla la gara da 15 milioni di euro svolta nel 2021 dal dirigente arrestato. Da molti anni il servizio era affidato in proroga alle stesse due imprese
Cose che succedono in Puglia,stessa cosa che è successo ad una azienda pubblica a Foggia. In Regione Puglia tutto può accadere. Per i lettori di Youfoggia.com spieghiamo i fatti. Il dirigente, indice una gara, dopo avere preparato gli atti per lo svolgimento di una gara d’appalto,nominandosi membro della commissione, cosa che non può fare parte . L’ex capo della Protezione civile pugliese, Mario Lerario, invece,fregandosene ti tutto e di tutti, ha partecipato aggiudicando la gara.Ripetiamo,non avrebbe potuto aggiudicare la maxigara da 15 milioni per la pulizia degli uffici che nel marzo del2022. Lo ha stabilito il Tar di Bari Terza sezione, presidente l’ex sindaco di Foggia Ciliberti, estensore Dibello, che ha respinto il ricorso presentato dalle imprese La Pulisan e Accadueo.
La vicenda ha interesse regionale sia per l’enorme valore dell’appalto, ma anche perché l’impresa Pulisan è coinvolta negli accertamenti della Procura di Bari sulle attività di Lerario. Il Tar di Bari sono stati chiari “è infatti emersa chiaramente la situazione di incompatibilità in cui versava il Lerario”, che ha assunto diverse decisioni illegittime.
Il Tar pone delle domande alla Regione Puglia
Perche non aderire alla convenzione Consip?
Perche affidare i servizi di pulizia ed igiene ambientale in situazioni di emergenza epidemiologica, quando gli uffici erano vuoti perché i dipendenti erano in smart working ?
Se non cera personale perche non abbassare il costo del servizio se erano vuoti gli uffici?
E dunque, dicono i giudici, il problema non è solo che Lerario si autonominò presidente della commissione di gara.
Il TAR prende una decisione:
L’annullamento in autotutela della gara , così come sostenuto dalla stessa Regione (con gli avvocati Isabella Fornelli, Rossana Lanza e Claudia Pellicciari).
Attualmente il servizio è affidato in proroga alle due imprese baresi, ma dopo la sentenza del Tar la Regione dovrebbe prendere una decisione,affidare l’espletamento della gara a Consip.
Nonostante il tutto, gli uffici Regionali aveva comunque deciso di prorogare ancora una volta l’affidamento alle due imprese baresi. Il Tar ha però stabilito che, a differenza di quello che sostenevano le due imprese, la gara non è mai stata aggiudicata prima dell’annullamento,pertanto nulla.
Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che la società Pulisan ed Accadueo gestiscono il servizio di pulizia degli uffici regionali dal 2016, aggiudicatarie di una gara quadriennale da 5,8 milioni l’anno. Nel 2020, alla scadenza del contratto, Lerario (nella sua veste di dirigente dell’Economato) firmò una proroga di un anno, prima di bandire la nuova procedura cui hanno partecipato 45 ditte tra cui tutti i big del settore: eppure in quel momento esisteva già una convenzione Consip, che avrebbe consentito alla Regione di conseguire un risparmio non indifferente.
Lerario decise tuttavia di pubblicare un bando per un contratto da quattro anni (con opzione per il quinto) da 15,49 milioni di euro per i servizi di pulizia ed igiene ambientale di tutti gli uffici regionali. Due mesi prima di essere arrestato, Lerario ha poi predisposto la proposta di aggiudicazione a Pulisan-Accadueo che però non è mai stata perfezionata. A marzo 2022, dopo gli accertamenti scattati su tutti gli appalti, la Regione ha disposto la revoca in autotutela che le due imprese hanno impugnato.
La Procura di Bari sta indagando su tute le aggiudicazioni e le procedure seguite da Lelario,compresa il bando delle pulizie,cosa che hanno riguardato anche Pulisan perché dal maggio 2020 a inizio 2022 la Protezione civile ha fatto 26 affidamenti alla ditta dalle forniture dei «kit igienici», alle pulizie degli uffici della Protezione civile, dei covid hotel, della fabbrica di mascherine di Bari, dei servizi di facchinaggio, dello smaltimento di alcune categorie di rifiuti. Alcuni degli affidamenti, è emerso successivamente, erano privi di copertura finanziaria.