FOGGIA: UNIVERSO SALUTE, RISCONTRI E INADEMPIENZE DEL SERVIZIO

Da una serie di dati raccolti da Alberto Santucci di Youfoggia.com,sulla società Universo Salute abbiamo riscontrato che la società, è subentrata nel febbraio 2017 alla Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza,società del Vaticano, finita erroneamente in amministrazione straordinaria a seguito di una inchiesta della Procura di Trani(Bat) con a capo Capristo,oggi sotto inchiesta, che ha fatto emergere un buco colossale, per un mancato pagamento della Regione Puglia. Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che la struttura con tre sedi Bisceglie,Potenza e Foggia aveva una convenzione con la Regione Puglia per la cura di malati ortofrenici .Per i mancati pagamenti della Regione Puglia che ammontavano a circa 126milioni di euro la società vaticana aveva difficoltà di denari.Questa motivazione pure se non giusta, porto ad un provvedimento di commissariamento della struttura.Gli arresti di martedì per maltrattamenti, violenza sessuale e sequestro di persona hanno fatto scoppiare un bubbone, che si sapeva,perché dimostrano che in Puglia il problema dell’assistenza psichiatrica è tutt’altro che risolto con l’affidamento ai privati. Il Don Uva ha circa 400 ortofrenici, di cui circa metà nella sede di Foggia: negli atti amministrativi gli ex pazienti psichiatrici vengono definiti “ a esaurimento cioè guariti” persone, che in alcuni casi vivono dalla nascita nell’ex istituto religioso, per i quali la Regione riconosce 102 euro al giorno oltre una spesa non evidenziata e non specificata.Ricordiamo per chi legge, che il plesso situato in Via Lucera a Foggia è uno degli istituti ortofrenici più grandi d’Italia.Questa struttura ospita soprattutto pazienti senza famiglia, significa che i pazienti sono internati, reclusi dalla nascita e rimarranno a vita, con enormi problemi di gestione. Il Ministero, illo tempore, prescrisse delle linee guida ministeriali per organizzare l’assistenza psichiatrica in piccoli nuclei, non oltre le 20 persone, così da superare la logica dei manicomi, aboliti nel 1978 dalla legge Basaglia ma chiusi definitivamente solo nel 1994.Chiusi solo per dire ma sono rimasti sempre con un’altra denominazione. Nei fatti, Foggia e Bisceglie restano dei manicomi veri e propri in gestione ai privati.

L’indagine aperta dalla Procura di Foggia,nata casualmente mentre svolgevano indagini per un altro reato molto ma molto piu delicato e importante.In alcune intercettazioni uscì fuori il maltrattamento che alcuni operatori, la maggioranza dei sanitari, effettuavano giornalmente in maniera assidua sui pazienti ortofrenici(definiti pazzi).Dopo lo scandalo delle violenze nella sede di Foggia, che ha avuto enorme eco, tanto è vero che innanzi al Don Uva di via Lucera a Foggia ci sono da giorni tutte le televisioni e giornali nazionali e anche internazionali e locali. Adesso la Regione si è svegliata, è vuole verificare quello che è stato fatto negli anni e come sono stati organizzati i servizi per tutti quei pazienti non autosufficienti che hanno bisogno di una assistenza giornaliera particolare. Partendo proprio dai 30 dipendenti sospesi, come scritto ieri da noi Youfoggia.com , bisogna verificare se il gestore, Universo Salute srl ha garantito in passato, e attualmente sta garantendo l’assistenza prevista. I funzionari dei Dipartimenti di prevenzione hanno poteri di polizia giudiziaria e possono lavorare in collaborazione con i N.A.S. Nucleo specializzato dei Carabinieri.Tempo fa, nel Brindisino,ci furono dei controlli simili che portarono alla chiusura di tre istituti, perché gli operatori sanitari effettuavano gli stessi maltrattamenti verificati a Foggia.Ma queste indagini hanno evidenziato una serie di negligenze sollevando delle polemiche sui mancati controlli all’interno della struttura. La società Universo Salute srl tramite il suo rappresentante legale , martedì ha comunicato alle diverse fonti di informazione che l’azienda aveva chiesto ai sindacati il bene placido per l’installazione di telecamere, consenso rilasciato “solo in alcune zone, per giunta note a tutti i lavoratori”, ma non nelle camere di degenza, sbaglio effettuato. I sindacati di categoria però ribattono, “Eravamo contrari alle telecamere nelle stanze per una questione di privacy dei degenti,”dichiara Nicolangelo Cosmai, segretario aggiunto della Fials, perché sarebbe stata necessaria l’autorizzazione del Garante”. Continua “Ma non siamo stati assolutamente ostili ad ampliare la vigilanza video rispetto a quanto previsto dalla legge, che impedisce di sorvegliare l’attività lavorativa”. La Fials ha dichiarato, condannando l’episodio, che ha sospeso quattro iscritti coinvolti nelle indagini,rimanda le critiche al mittente, dichiarando -”Anche l’azienda avrebbe dovuto impegnarsi di più, a promuovere un cambiamento culturale se non una maggior presenza di medici e caposala creando una struttura dok . Negli anni qualche episodio simile si era verificato, ma era legato all’azione di un singolo individuo e non coinvolgeva intere categorie professionali come adesso. Il personale adibito a mansioni così delicate va scelto con cura, non è accettabile ricorrere alle agenzie interinali”.

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