Regione Puglia:batte cassa, vuole i ristori di Tap e Snam gas e prelievi
La regione Puglia va all’attacco. Dopo svariati anni di immobilismo, o di trascuratezza , la Regione Puglia ha preso posizione in merito all’estrazioni di gas o l’utilizzo del sottosuolo per il passaggio di gas. In maniera decisa e diretta, vuole chiedere i ristori ambientali alle società multinazionali dell’ energia che hanno realizzato (o realizzeranno) impianti sul territorio regionale. Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che negli anni precedenti ,la Tap (società che ha realizzato il famoso gasdotto a Melendugno fra mille proteste) e Snam avevano formulato una offerta dopo estenuanti trattative.L’offerta formulata dalla SNAM fu di 50 milioni per “risarcire” i territori interessati. Alcuni comuni con alcuni uomini politici non furono d’accordo.Le ostilità di alcuni esponenti locali, bloccarono le trattative condizionando la cittadinanza ad effettuare delle manifestazioni a sfavore. Adesso finalmente,forse, anzi sicuramente causa della crisi energetica e il cambiamento delclima la Regione Puglia sta spingendo a chiedere che si concludano le trattative,onde consentire di incassare dei soldi che possano essere rigirati alle famiglie pugliesi per ridurre le bollette .
Le competenti commissioni regionali hanno approvato 3 proposte di legge (una del leghista Davide Bellomo, una del PD Fabiano Amati e una terza della giunta) di fatto unificate. Il quantum della richiesta non è però stato messo nero su bianco. Fra le proposte avanzate c’è anche quella di chiedere il 3% dei proventi (circa 8 milioni all’anno per 25 anni). In entrambi i casi si tratterebbe però, se la cifra dovesse essere distribuita su tutti i contribuenti pugliesi, di un risparmio di pochi euro (si calcola fra i 6 e i 12 euro a famiglia). Per questo alcuni consiglieri salentini spingono per far ottenere il ristoro solo ai territori interessati, fra Lecce e Brindisi. A decidere sarà il Consiglio convocato per la prossima settimana.