LA CRIMINALITÀ OPERA NEL TESSUTO SOCIALE E POLITICO DEL CAPOLUOGO DAUNO
REGIONE PUGLIA• 25 decreti di scioglimento• 3 archiviati• Il maggior numero di decreti si è registrato nel 1993, 2018 e 2021 (4 decreti di scioglimento)• La provincia più interessata: Lecce (9 decreti di scioglimento)• La seconda provincia:Foggia,Mattinata,Monte Sant’Angelo, Manfredonia e Cerignola.
Come Youfoggia.con stiamo continuando ad effettuare una verifica sui comuni sciolti per infiltrazione mafiosa. Abbiamo effettuato una comparazione con gli anni precedenti verificando una serie di dati in base alle infiltrazioni. Nell’ultimo anno 14 Comuni sono stati sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata. Nel 60% circa dei casi l’ente locale risultava già sciolto per le precedenti dimissioni del sindaco o della maggioranza dei consiglieri comunali: le inchieste della magistratura, infatti, hanno spesso investito i vertici dell’amministrazione (talora è stato il sindaco ad essere indagato oppure raggiunto da provvedimenti limitativi della libertà, come nel caso di Carovigno,Ostuni, Barrafranca, Foggia) dando origine alla crisi politica della maggioranza.
Dai dati rilevati dal Ministero degli Interni,abbiamo notato come gli scioglimenti per mafia del 2021 hanno coinvolto importanti città come Foggia ed altri enti locali di dimensioni molto rilevanti ,come Marano di Napoli, Villaricca Trinitapoli e Ostuni), in controtendenza con quanto è avvento negli anni passati, quando i commissariamenti hanno interessato piccoli Comuni con meno di 5.000 abitanti.
Questo che significa che la criminalità sta aumentando sempre di piu’ interesse nelle publiche amministrazioni,facendo nominare persone vicine a loro.
Dalla relazione del Ministero degli Interni abbiamo notato che “ha suscitato” interesse sul commissariamento del Comune di Foggia, questo ha portato particolare preoccupazione in connessione con il sempre maggiore radicamento nel territorio pugliese delle organizzazioni criminali, che ha determinato negli ultimi anni numerosi casi di scioglimento di enti locali pugliesi. Le indagini svolte hanno evidenziato la presenza “di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti tra gli amministratori locali e la criminalità organizzata”, per questo il Comune di Foggia fu sciolto per infiltrazioni mafiose.
Ma sopratutto le varie realtà criminali locali famiglie Francavilla Sinise,Moretti,Lanza, Trisciuglio,Prencipe,Tolonese, Pellegrino. Le diverse inchieste della magistratura su gravi episodi di corruzione hanno fatto emergere le frequentazioni con ambienti criminali di amministratori e dipendenti dell’amministrazione locale, caratterizzate da una forte continuità nel tempo, e il clima di intimidazione creato dalle organizzazioni mafiose. Inoltre si è evidenziato il “mancato rispetto della normativa antimafia e del codice degli appalti ha portato all’affidamento di servizi e lavori a ditte legate ai clan locali (alcune delle quali già colpite da interdittiva), come nel caso degli impianti della segnaletica stradale nonché del sistema di video sorveglianza cittadino, del verde pubblico,manutenzione del verde pubblico e del servizio di accertamento e riscossione dei tributi locali (quest’ultimo avuta la revoca e la società è stata riabilitata con i soci)
Nella parte riguardante il capoluogo dauno, la Dia scrive: “Nella città di Foggia le tre batterie dei Sinesi-Francavilla, Moretti-Pellegrino-Lanzae Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese soffrono lo stato detentivo dei rispettivi capi storici quasi tutti in regime di carcere duro ex art. 41 bis OP, alcuni destinatari nell’ultimo periodo di ulteriori sentenze di condanna. L’unico libero risulta il reggente (Pasquale Moretti, nel frattempo anche lui arrestato, ndr) della batteria Moretti-Pellegrino-Lanza, figlio dello storico capoclan dei Moretti (Rocco ‘il porco’), attualmente sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di Orta Nova dove vivono la sorella e il cognato, quest’ultimo, a sua volta esponente di vertice del clan Gaeta. Il pregiudicato potrebbe risultare, quale figura apicale della Società foggiana, un elemento determinante nei nuovi assetti del panorama mafioso della provincia anche avuto riguardo ai legami con i clan Gaeta, Romito (ormai rimodulato in Lombardi-Ricucci-La Torre, ndr) e con la malavita cerignolana.
D’altra parte, tutte e tre le batterie continuano a beneficiare dei rapporti con le organizzazioni criminali della provincia – evidenziano gli investigatori antimafia –. I Sinesi-Francavillasono tradizionalmente collegati ai montanari dell’area garganica (in particolare al clan Li Bergolis) e ai Nardino di San Severo, i Moretti oltre ad essere, come accennato, storici alleati di alcuni clan del litorale garganico, restano fortemente legati ai Testa-La Piccirella di San Severo, infine, la batteria dei Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese ha sviluppato sinergie con elementi mafiosi della provincia, in particolare, con il clan Romito operante a Manfredonia e con elementi della criminalità di Orta Nova”.