On. Gemmato (FdI): “Disastrosa la gestione dell’emergenza Covid da parte della Regione Puglia”
È di pochi giorni la notizia del fascicolo di indagini aperto dalla Procura di Bari sulla gestione dell’emergenza Covid-19 da parte della Regione Puglia e sulle assunzioni fatte per affrontarla.
Un’inchiesta “conoscitiva”, che non ha individuato indagati né ipotesi di reato, ma che accende i riflettori sull’operato della Giunta Emiliano in tema di lotta al virus. Un operato sul quale ha fatto sentire la sua voce critica l’on. Marcello Gemmato, coordinatore regionale pugliese di Fratelli d’Italia e segretario commissione Sanità alla Camera dei Deputati.
On. Gemmato, che ne pensa della inchiesta aperta dalla Procura di Bari?
Non vogliamo giudicare l’azione della Magistratura, ma giudichiamo positivamente l’operato della Procura di Bari. Ci sono alcuni punti di opacità da chiarire. Bisogna individuare le lacune nella gestione della “seconda fase” della pandemia, dato che abbiamo una mortalità da Covid-19 tra le più alte del Mezzogiorno, un dato scientifico inoppugnabile.
In più, una settimana fa, io stesso ho evidenziato un caso particolare che mi era stato segnalato sul quale sono facilmente rintracciabili online le prove documentali.
Il 24 ottobre –già piuttosto in ritardo- la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per mezzo della Protezione Civile, ha pubblicato un avviso di manifestazione di interesse collegato con l’emergenza Coronavirus, e in particolare al l’operatività del sistema di ricerca e gestione dei contatti dei casi di COVID-19 (“contact tracing”), per individuare 1.500 unità di personale medico sanitario e 500 di personale amministrativo, in tutta Italia, disponibili a prestare attività di supporto nelle strutture sanitarie territoriali. Allegata all’atto, c’è una tabella che calcola, in base alla popolazione regionale, il numero di assunzioni possibili in Puglia: 100 sanitari e 33 amministrativi. Il 6 novembre la Presidenza del Consiglio fa un richiamo a tutte le Regioni per non avere assunto la quantità di personale indicata. Ebbene, scorrendo la tabella allegata a quest’altro atto, ho scoperto che la Regione Puglia non aveva assunto nessuna delle 133 unità concesse! Ho, quindi, presentato un’interrogazione al Ministro Speranza per chieder come mai, se da un lato il Presidente Emiliano dichiara ai giornali che è “saltato” il “contact tracing”, dall’altro non approfitta dell’occasione che il Governo gli mette a disposizione per far fronte a questa importante esigenza. Il 19 novembre, mi ha risposto, indirettamente, sulla Stampa, l’Assessore regionale alla sanità Lopalco, dicendo che la Regione ha, invece, assunto 61 su 100 sanitari e 21 su 33 amministrativi.
Già questa la ritengo una parziale ammissione di colpa: quasi un mese dopo il primo bando la Regione non ha completato il numero di assunzioni disponibili!
Ma passi pure! Oltre ai motivi del ritardo vorrei sapere dov’è stato allocato questo personale? Con quali criteri è state scelto? Si è pensato ad attingere alle liste di concorsi già svolti (penso agli OSS)?
Ad oggi non ho avuto risposte a questi quesiti! E di questo silenzio, non trovo riscontro sulla stampa.
Una mia fonte mi dice che, in ogni caso, neppure quelle 61 e 21 assunzioni sono state fatte e vorrei sapere se il dottor Lopalco, uomo delle istituzioni, abbia avuto il coraggio di mentire ad un altro uomo delle istituzioni come il Segretario della Commissione Affari sociali della Camera: spero che non sia così, altrimenti si tratterebbe di un fatto molto grave e, a quel punto, mi sentirei autorizzato a mettere in dubbio tutte le cifre che Lopalco ci ha fornito fino ad oggi e, di conseguenza, a chiedergli un atto doveroso come le dimissioni.
Su questo, Fratelli d’Italia sta producendo atti politici e amministrativi: il Gruppo regionale sta chiedendo l’accesso agli atti per chiedere conto delle assunzioni.
La gestione dell’emergenza sanitaria ha influito sul parere degli Italiani nelle recenti elezioni. Come giudica, al di là delle assunzioni, la strategia di lotta al virus condotta finora da Emiliano.
La ritengo disastrosa. Nel momento in cui si era allentata la morsa del virus, al termine della prima ondata di contagio, tra maggio e giugno, saremmo dovuti intervenire con una programmazione puntuale, che prevedesse, ad esempio, la riapertura di una serie di ospedali pubblici che erano stati chiusi su tutto il territorio pugliese, “tipizzandoli” come strutture anti-Covid, invece di convertire –come stiamo facendo ora- posti letto nelle strutture in attività. Questo ha causato la diminuzione dei posti letto e del livello di assistenza ai malati di altre patologie, che non sono certo venuti meno con l’avvento della pandemia. Nella fase di “tregua” concessa dal virus, avremmo anche dovuto allestire sul territorio per i test anti-Covid.
A fronte di questa gestione disastrosa, paradossalmente, l’Assessore Lopalco si ritrova ospite in innumerevoli trasmissioni televisive sull’argomento. Un fatto lontano dallo schema della concretezza di chi dovrebbe gestire un momento di difficoltà e, quindi, dovrebbe essere all’opera in Assessorato, nei padiglioni ospedalieri, a colloquio con i medici e gli specialisti.
Siamo arrivati al punto che, se vogliamo sapere cosa accade in Puglia, dobbiamo accendere la TV e vedere le trasmissioni della D’Urso su Mediaset o “Domenica In” alla Rai, dove ci informerà Lopalco. Meglio farebbe ad impiegare diversamente il suo tempo, in una regione che mostra numeri così preoccupanti in relazione al contagio.