Roma:Il gran casino delle liste effettuate e da effettuare.Tra le blindature richieste e quelle calate dal cielo

Che in queste politiche ci sia un nervosismo è evidente.Perché ci sono rivendicazioni di alcuni politici e le segreterie hanno paura di perdere pezzi importanti e di rilievo. È stato un ferragosto molto pesante per la politica, tutta ,e in Puglia ancora di piu per una serie di problemi. Tutti i partiti sono stati alle prese con le candidature per le elezioni politiche, i tempi sono ristretti, il 22 agosto bisogna presentare le liste. Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com,che i posti in Parlamento si sono ridotti.La Puglia per il ridimensionamento dei posti ha perso 22 parlamentari. Questo ha portato che ogni partito dovrà fare delle scelte che non sempre sono facili. Chi dovrà eliminare le deroghe per la quarta candidatura, chi invece dovrà candidare uomini che hanno già incarichi regionali,che abbiano preso molti voti, utilizzarli per non perdere, ma fare delle deroghe per inserirli nel listino e farli dimettere una volta eletti.

Che dire ogni partito ha la sua gatta da pelare. Qualcuno ne ha di più.Come il Partito Democratico che candida Piemontese nell’uninominale e nel proporzionale prendendo due collegi per blindarlo.Questo si fa per farlo eleggere a tutti i costi.Significa che il segretario Letta ha avuto certezze in contropartita a che’ ci sia una convenienza, oltre al fatto che è stato segnalato da Emiliano.

Il centrosinistra dopo il pseudo accordo con Calenda di Azione, decaduto ha archiviato alcuni equilibri interni.Se l’accordo fosse andato avanti avremo avuto Gatta ,presidente dell’amministrazione Provinciale,dimissionario candidato al parlamento in un listino semi blindato.Con la decadenza dell’accordo non ci sono accordi da mantenere e pertanto posti in parlamento sono stati dati ad altri, da ritirare le dimissioni e ritornare in Provincia.Il Partito Democratico in una, missiva ,supportata dai consigli del commissario del partito regionale,Boccia e dal segretario Lacarra, ha chiesto ai dirigenti di trovare un accordo a livello regionale, anche a livello di base di non scontentare nessuno, obbligando a far entrare il plenipotenziario Emiliano o persone sue. Questo significa coinvolgere le liste civiche di Michele Emiliano.Non dimentichiamo che Enrico Letta propose al sindaco di Bari,Antonio Decaro una sua candidatura, rifiutata, ma con delle controproposte.Propose persone a lui vicine.Significa,che Letta non aveva altre soluzioni per poter avere un buon risultato.Ma considerare le proposte avanzate dal sindaco di Bari, di candidare gli amministratori locali, a lui vicini.Ma su quest’ultima proposta ci sono state delle forti pressioni interne al partito, che hanno minacciato di non effettuare un’altra campagna elettorale a favore. Minaccia che ha portato a riflettere e pensare di trovare dei sub-accordi,con alcuni personaggi,onde evitare uscite che potrebbero influire a contribuire alla vincita delle politiche.

Francesco Boccia, commissario e il segretario regionale Marco Lacarra ,hanno presentato un accordo ,che sembrava di poter sistemare la partita, invece a demolito totalmente l’elettorato, convincendo alcuni esponenti di rilievo come il consigliere regionale Amati (PD) a rilasciare delle dichiarazioni a sfavore di tutti i candidati PD e criticare aspramente gli accordi e le persone candidate giudicandole dei “ Raccomandati e gruppo di Potere scelti e imposti da Emiliano e company”. Che dire che queste politiche sono diventate un gioco di azzardo, che ha sei posti eleggibili: i 4 capolista alla Camera, e i primi due posti nel plurinominale al Sentato.Da una serie di sondaggi effettuati da società sia di destra che di sinistra,pare che I collegi uninominali sarebbero tutti a favore del centrodestra, ma come dichiarato da Gatta consigliere regionale di Forza Italia ,”il risultato in alcune zone della Puglia non è così tanto scontato, cerchiamo di tenere i piede per terra”.

Come scritto, ci sono state delle deroghe nel PD per alcuni nominativi.Ricordiamo che per statuto i consiglieri regionali non potrebbero candidarsi, così come i parlamentari dopo il terzo mandato. Questa deroga è stata effettuata per Piemontese che è statisticamente candidato in entrambi le opzioni mentre per Bordo non è stato effettuato nulla non si potrà candidare. Però se consideriamo che logiche serie non esistono nel PD ,e verifichiamo le candidature,Capone e Piemontese candidati negli uninominali questo ha aperto il posto blindato per il candidato di Michele Emiliano, che da settimane spingeva il suo braccio destro, capo di gabinetto della Regione Claudio Stefanazzi ,operazione riuscita.

Emiliano è riuscito nel suo intendo.

Certamente con queste scelte si è dimostrato che il PD pugliese è nelle totali mani di Emiliano che ha denaro e poter scegliere imporre nominativi.

Nei giorni scorsi la segreteria nazionale ,Enrico Letta aveva posto all’attenzione la candidatura di una donna calata da Roma, scelta fatta per la Valentina Lucianetti (figlia dell’ex procuratore della repubblica di Foggia) blindata. Nessun posto spendibile, al momento, sembra essere a disposizione del senatore uscente Dario Stefano. Ma questi non sono gli unici problemi, perché a rivendicare un posto “buono” nel lista del Pd c’è anche Articolo Uno che ha proposto la candidatura del virologo, ex assessore regionale alla Salute, Pierluigi Lopalco. Articolo Uno ha ricordato a Lacarra di non essere un alleato semplice, ma di aver fondato insieme al Pd la lista Democratici e Progressisti. Lopalco da parte sua è pronto comunque anche in un collegio uninominale. Si attende ancora la spartizione dei collegi, dove entreranno in campo anche Impegno civico di Di Maio, e Sinistra e Verdi.

Sulla tabella di marcia sembra,salvo colpi di coda che il centrodestra stia facendo delle rifiniture delle divisioni in alcuni collegi tra i partiti della coalizione. Ma pare che ci siano problemi seri sulla blindatura di alcuni big. A differenza del centrosinistra, nel centrodestra i candidati puntano ai collegi uninominali, qui c’è più margine di vittoria. L’accordo ha stabilito 7 collegi uninominali a Fratelli d’Italia, 4 a Forza Italia, 3 alla Lega e 1 ai centristi. Intanto sono stati blindati i segretari regionali: a Mauro D’attis di Forza Italia l’uninominale di Brindisi, a Roberto Marti della Lega quello di Lecce, Marcello Gemmato di Fratelli d’Italia sarà capolista del suo listino. Il partito di Giorgia Meloni è quello ad avere meno problemi, in base ai sondaggi conta di eleggere sette parlamentari.

Come detto alcuni big sono a rischio,tra gli uscenti il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto non avrebbe ancora una posizione certa. Il collegio uninominale di Bari per la Camera potrebbe andare ai centristi, e quello per il Senato è stato assegnato a Fratelli d’Italia. Non si esclude una sua candidatura a Taranto. Il vice coordinatore regionale Dario Damiani sarebbe invece candidato al Senato nel collegio di Barletta. In casa della Lega oltre al senatore Marti, schierati il sottosegretario alla Scuola Rossano Sasso, e l’uscente Anna Rita Tateo, ma scalpitano Nunzio Altieri e Carmela Minuto (ex Forza Italia).Ricordiamo che ci potrebbe essere a Foggia Raimondo Ursitti.Vedremo l’evolversi nelle prossime ore, certamente le discussioni ci saranno ancora,si ha tempo fino al 22 agosto, ultimo giorno.

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