FIOCCANO GLI SCANDALI RECENTI DELLA SANITÀ FOGGIANA DOPO QUELLI LECCESI E BARESI, PER DIMENTICARE QUELLI PASSATI, PUBBLICI E PRIVATI?
È un proliferare di notizie scandalose e di indagini a tappeto che riguardano la sanità pugliese, dopo il rifiuto della richiesta di una commissione regionale di indagine che aveva promosso, a suo tempo, FdI e che era sostenuta anche dal PD, consigliere regionale Amati .
Ora tocca all’appalto sulla vigilanza privata dell’azienda ospedaliera a guida Dattoli, che sarebbe costata tre milioni di euro in più rispetto al previsto.
Ci si dimentica però di altre situazioni più potenzialmente scabrose, quando nel luglio 2016 fu esternalizzato il servizio del Cup dell’azienda ospedaliera a guida Pedota – Romei, affidato alla GPI come era già avvenuto con il San Carlo di Potenza a guida Pedota, con costi di gestione più che quadruplicati nei 5 anni di servizio lucrativo.
11 milioni di euro in 5 anni il servizi o esternalizzato illegittimamente, come denunciarono i 5S con la Barone, prima della conversione al governo regionale, invece di stabilizzare i precari del Cup, cosa che sarebbe avvenuta a scadenza dell’affare con l’internalizzazione del personale presso la Sanitaservice.
Mentre i costi interni del personale Cup nel 2016 non superavano i 500.000 euro all’anno.
Nessuna indagine su questi sprechi alla luce del sole e denunciati sui quotidiani locali dell’epoca? Crediamo di no.
Così come non crediamo che l’attuale emergenza di scandali sulla gestione delle assunzioni e degli incarichi nelle Sanitaservice pugliesi possa oscurare il grande affare della sanità privata pugliese, con la creazione dalle costole sacre, acquisite in maniera dubbia, dove la Procura di Potenza sta indagando. Dove l’acquisizione, pare che sia avvenuta senza oneri e solo con tanti profitti, della nuova holding foggiana partita da zero, un successo imprenditoriale miracoloso anche nell’era del Covid.
No, crediamo che le Procure che indagano faranno chiarezza su tutto, sul passato remoto e sul passato recente.
È necessario smascherare quelle trattative tra istituzioni sanitarie e privati cittadini che, non essendovi la mafia ma soltanto l’atteggiamento profittevole di funzionari pubblici da individuare, non si possono autoassolvere come ha fatto la Corte di appello di assise di Palermo con la trattativa Stato-mafia; o come ha fatto nel giugno 2020 l’ex Procuratore generale della Cassazione, assolvendo se stesso e gli altri magistrati implicati nello scandalo Palamara, per ricevere a fine carriera uno stipendio di euro 610.000, superiore a quello del Presidente della Corte costituzionale.
I cittadini chiedono la verità sugli scandali della sanità foggiana e pugliese, passati e presenti, per limitare o evitare quelli futuri