Dopo il rimpasto la nuova agenda politica.Il “rebus” leghista che potrebbe riaprire la crisi a Palazzo di Città
La “caldissima” settimana del rimpasto politico è alle spalle. A Palazzo di Città la distribuzione delle deleghe e degli incarichi è terminata e i due nuovi assessori della Giunta (Rosario Narciso e Alessandra Loretti) sono ufficialmente al loro posto.
La nuova agenda politica
Adesso la maggioranza di centrodestra è chiamata a definire l’agenda politica dell’immediato futuro: dalla discussione sul documento di bilancio alle candidature per le elezioni provinciali, che al Comune di Foggia è materia a cui i partiti sono particolarmente interessati. Su entrambi i temi, però, pesano ancora gli strascichi del modo in cui il sindaco Franco Landella ha chiuso la partita aperta alla viglia del voto per il rinnovo del Consiglio regionale. Nessuno sembra essere preoccupato per la tenuta della coalizione di governo, dove i numeri – almeno sulla carta – dovrebbero essere solidi.
Il “rebus” leghista
Tuttavia, soprattutto nella Lega, i rapporti interni non hanno ritrovato serenità. La conferma della delegazione assessorile espressione della segreteria provinciale, che di fatto ha sbarrato le porte alla possibilità che la componente dell’ex segretario cittadino Luigi Miranda, rappresentata in Aula da Salvatore De Martino e Concetta Soragnese, potesse fare il proprio ingresso nella squadra assessorile, lascia un punto interrogativo circa i prossimi equilibri consiliari. Per il momento entrambi i consiglieri non hanno manifestato alcuna esplicita volontà di rottura, sebbene la possibilità di una loro dichiarazione di indipendenza si faccia sempre più probabile. Ora dopo ora la loro collocazione diventa incerta, con il pericolo di consegnare il gruppo consiliare leghista ad una sostanziale irrilevanza, riducendolo a due soli componenti.
Una “crisi” pronta a riaprirsi
È tutto qui il nodo da sciogliere. Perché se per un verso questa evoluzione non dovrebbe mettere in difficoltà la maggioranza alla prova del voto in Consiglio, per l’altro rimescolerebbe le carte dei rapporti di forza interni alla coalizione, con la Lega che a quel punto sarebbe ancor più sovradimensionata nel rapporto tra “peso” consiliare e rappresentanza di Giunta. Quello di due soli consiglieri a fronte di due assessori con la tessera del Carroccio (Paolo La Torre e Raffaella Vacca), un assessore “acquisito” alla causa di Matteo Salvini (Sonia Ruscillo), il sindaco ed i presidenti di Amgas SpA e di AM Service (Pierluca Fontana e Alfonso Buono, anch’essi giunti alla Lega assieme al trasloco del sindaco l’estate scorsa) sarebbe uno scenario probabilmente eccessivo anche per chi, come Fratelli d’Italia, ha accettato una chiusura del rimpasto che in realtà non ha modificato affatto gli assetti di potere, rimasti intatti addirittura anche per ciò che riguarda la delega da vicesindaco, confermata ad un esponente della Lega invece che ceduta ad un uomo della formazione politica di Giorgia Meloni. Insomma, tutti guardano al nuovo partito del sindaco come alla vera polveriera dell’alleanza, capace di rimettere di colpo in gioco tutto ciò che si dava per acquisito.
Il rinvio del voto per le provinciali e la possibile costruzione di nuove alleanze
A Palazzo di Città le bocche restano cucite. Ma sono pochi coloro i quali sarebbero pronti a scommettere che la fase delle fibrillazioni sia davvero superata definitivamente. Anche perché nella coalizione i rapporti tra i leader nazionali nelle ultime ore si sono fatti difficili, con il “grande gelo” calato tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini dopo la disponibilità del Cavaliere a collaborare con il Governo. Fattori che, a cascata, potrebbero condizionare l’atteggiamento delle segreterie provinciali nei confronti del clima difficile vissuto al Comune di Foggia. Un clima che ha rallentato – sia pure senza fermarlo – il trambusto dei consiglieri comunali per le prossime elezioni provinciali. Sono in molti quelli alla ricerca di una candidatura, più come “segnale politico” che come conquista di una postazione realmente utile dal punto di vista amministrativo. Ciascuno, anche in virtù del “peso” del proprio voto nell’ambito del criterio del cosiddetto “consenso ponderato” (che assegna ai consiglieri del Comune di Foggia la rilevanza maggiore in sede di conteggio), prova a costruire alleanze ed interlocuzioni. Dentro e fuori le formazioni politiche di appartenenza. Un lavoro che lo slittamento del voto per l’elezione dei nuovi componenti dell’Assemblea consiliare di Palazzo Dogana al prossimo 31 marzo rende a questo punto ancor più imprevedibile.