L’ex consigliere continua la sua battaglia di legalità e legittimità al comune di Foggia.
Nei giorni scorsi ho segnalato al Prefetto di Foggia, Carmine Esposito, e alla Commissaria Marilisa Magno la condizione di incompatibilità che riguarda la dirigente del Servizio Politiche Sociali, Silvana Salvemini.
Un’incompatibilità che ritengo profondamente grave sul piano del rispetto delle norme e, ancor più intollerabile alla luce dei risultati letteralmente disastrosi della dirigente portata da Manfredonia a Foggia dall’ex sindaco Franco Landella e poi confermata dalla Commissione Straordinaria inviata a Foggia dal Ministero dell’Interno dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.
Una continuità su cui mi sono posto molte domande, trattandosi di una circostanza piuttosto singolare, senza però ottenere alcuna risposta da chi avrebbe il compito ed il dovere di spiegare alla Città le proprie scelte. Come mai la Salvimini è intoccabile? Perché Landella la volle, e come mai la Magno l’ha riconfermata, nonostante la sua funzione fosse legata al mandato dell’ex sindaco Landella (ex art. 110 tuel)?
Interrogativi ai quali, almeno per opportunità, la Magno avrebbe dovuto tentare di dare qualche risposta durante le sue contenute apparizioni al Comune di Foggia.
Ad oggi, purtroppo, non ho ricevuto alcun riscontro rispetto alla questione di merito che ho sollevato. Oggi ho provveduto invece a segnalare formalmente la posizione di incompatibilità che riguarda l’iscrizione della dottoressa Salvemini nell’elenco speciale dell’Ordine degli Avvocati.
Una possibilità che, come espressamente disciplinato dall’Ordinamento forense, è riservata in via esclusiva ai dirigenti che svolgono il loro incarico nei Servizi dell’Avvocatura Comunale.
E’ evidente, che non prestando la propria attività presso l’Ufficio Legale dell’Ente, quella della dirigente Salvemini sia di conseguenza una posizione del tutto incompatibile con le funzioni che ha ricoperto e sta ricoprendo.
Questa mattina, pertanto, ho provveduto ad inoltrare una nuova segnalazione. Stavolta trasmettendola al presidente dell’Ordine degli Avvocati, Gianluca Ursitti, affinché attivi tutte le procedure disciplinari necessarie rispetto alla violazione del regolamento forense della dottoressa Salvemini; all’Autorità Nazionale Anticorruzione e alla Procura Generale della Corte dei Conti della Puglia, al fine di valutare eventuali profili di danno erariale qualora il Comune di Foggia abbia sostenuto, a qualsiasi titolo, un onere di carattere finanziario per l’illegittima iscrizione della dottoressa Salvemini nell’Albo speciale dell’Ordine degli Avvocati.
Spero che questa volta si provveda ad affrontare con risolutezza – innanzitutto da parte della Commissione Straordinaria, a cui ho inoltrato nuovamente la segnalazione per il tramite del Segretario Generale, Maria Giuseppina D’Ambrosio – la questione che ho sollevato.
Un’incompatibilità così evidente e così “ingombrante” va risolta urgentemente. Anche per restituire al delicatissimo Servizio Politiche Sociali quel minimo sindacale di normalità di cui la dottoressa Salvemini l’ha privato. Provando, se fosse possibile, anche a correggere la lunghissima sequela di pasticci ed errori prodotti dalla dirigente voluta da Franco Landella e confermata dalla Commissione Straordinaria, fino alla disastrosa e scellerata scelta di chiusura delle scuole dell’infanzia e dell’asilo nido comunale.