La Quarta mafia Foggiana” di imprese legate da rapporti contrattuali con il Comune di Foggia”
La provincia di Foggia “Foggia è la componente significativa e importante della Quarta Mafia e quindi rappresenta oggi uno dei primi obiettivi di contrasto alle organizzazioni criminali di matrice mafiosa. Una mafia, quella di Foggia, che si infiltra nelle attività economiche che non spara soltanto, usa violenza per sottomettere la popolazione, per far soggiacere le imprese e, inoltre, condiziona le Pubbliche Amministrazioni …”. Queste le parole del Procuratore Nazionale Antimafia, Federico CafieroDE RAHO, pronunciate in occasione di un incontro tenuto il 29 settembre 2021 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Economia dell’Università di Foggia nell’ambito del ciclo di eventi organizzato da “Parliamo di (anti)mafia”82. La descrizione del contesto malavitoso foggiano riecheggia quella già delineata dallo stesso Procuratore nel corso della conferenza stampa relativa all’inchiesta “Decimabis” del 16 novembre 2020 dove la mafia foggiana era stata definita come “il primo nemico dello Stato”. A Foggia la pervicace capacità di permeare il tessuto economico è alla base dello spirito di rinnovamento della criminalità organizzata che si orienta verso un modello più evoluto di “mafia degli affari” attraverso la costante ricerca di un equilibrio tra tradizione e modernità. La moderna competitività criminale della mafia foggiana che è pronta a cogliere e a sfruttare le nuove ed innovative sfide della globalizzazione si realizza nelle attività economiche lecite dove trae l’opportunità di conseguire elevati guadagni disponendo tra l’altro di forme di collegamento più o meno strutturate con gli ambienti dell’establishment cittadino. Negli ultimi anni oltre che dalla sopracitata indagine tale crescente propensione affaristica è palesemente emersa nell’operazione “Grande Carro”83 dell’ottobre 2020 e, ancor prima, in “Decima Azione”84 del novembre 2018. D’altra parte non può passare inosservato l’atteggiamento intimidatorio verso esponenti delle pubbliche amministrazioni laddove la comunicazione si traduce in forza intimidatrice e corruttiva, favorita peraltro da un contesto ambientale verosimilmente assuefatto e sempre più predisposto a logiche clientelari. La capacità dei sodalizi mafiosi di influenzare a proprio vantaggio il processo decisionale della pubblica amministrazione è confermata dai provvedimenti di scioglimento dei consigli comunali di Monte Sant’Angelo, Mattinata Cerignola85, Manfredonia86 e da ultimo dall’insediamento il 9 marzo 2021 della Commissione d’accesso presso il Comune di Foggia87 al fine di verificare l’eventuale sussistenza di collegamenti tra la criminalità organizzata di tipo mafioso e gli amministratori ovvero forme di condizionamento tali da alterare il procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi e da compromettere il buon andamento ed imparzialità dell’ente. L’indagine ispettiva ha portato il successivo 6 agosto 2021 all’affidamento per la durata di 18 mesi della gestione del Comune ad una commissione straordinaria. L’esigenza di avviare accertamenti in ordine all’amministrazione comunale di Foggia sarebbe scaturita anche dagli approfondimenti informativi svolti dalle Forze di Polizia a seguito dell’adozione di interdittiveantimafia nei confronti di imprese legate da rapporti contrattuali con il Comune di Foggia. La gestione criminosa degli Enti locali sopra delineata affiorerebbe anche dai risultati investigativi dell’indagine “Nuvole d’oro”88 e dagli arresti operati dalla Polizia di Stato il 30 aprile 202189che hanno visto coinvolti perfino dipendenti e pubblici ufficiali del Comune dauno nel compimento di reati contro la Pubblica Amministrazione. In particolare per quanto concerne i riscontri giudiziari della prima inchiesta è emerso come gli indagati avessero indotto il rappresentante legale di una azienda molisana, del settore informatico e aggiudicataria dell’appalto pubblico per il servizio informatico di archiviazione dei dati del comune di Foggia a consegnare loro una somma di circa 35 mila euro quale contropartita del pagamento di tre fatture emesse dalla sua società nei confronti dell’ente locale. I destinatari della misura collegati all’Amministrazione comunale, tra l’altro, “progettavano di continuare nella loro attività estorsiva nei confronti dell’imprenditore molisano o di altra persona meno refrattaria del primo a consegnare il denaro”. L’indagine condotta dalla Polizia di Stato ha invece lumeggiato sull’operato illecito di 2 amministratori locali i quali con l’ausilio di altro funzionario in quiescenza del Comune di Foggia avevano favorito un imprenditore attivo nel settore dell’agroalimentare90 nella liquidazione di alcune forniture in cambio di denaro e/o altra utilità. Nell’ambito dello stesso procedimento penale l’acquisizione di ulteriore materiale probatorio ha portato il 21 maggio 2021 all’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di alti esponenti del Comune, di un impiegato comunale e di un imprenditore del settore edile ritenuti responsabili in concorso di corruzione. Nel semestre di riferimento lo spaccato più interessante della commistione tra affari criminali e politico-amministrativi si ritrova nelle più volte citate indagini91 che il 24 aprile 2021 hanno portato i Carabinieri all’esecuzione di una misura cautelare nei confronti di un appartenente all’ordine giudiziario del capoluogo pugliese e di un avvocato del Foro di Bari per corruzione in atti giudiziari e che mostra “un deplorevole mercimonio della funzione giurisdizionale”92.