Sciolto per mafia il consiglio comunale di Trinitapoli (Bat). Notificata la decisone dal Prefetto Valiante
“E’ una notizia che non mi aspettavo”. Sono le uniche parole pronunciate dal sindaco Emanuele Losapio.
Ennesimo comune sciolto per infiltrazione mafiosa.
Il provvedimento del consiglio dei ministri su proposta della ministra dell’Interno Lamorgese. Ricordiamo che nell’anno 2021 fu nominata una commissione dal prefetto che aveva avuto sentori ed informazioni di attività di condizionamenti da parte della delinquenza locale.
Nella giornata di ieri è arrivata la decisone notificata al primo cittadino di scioglimento del comune per infiltrazione mafiosa.Dopo Foggia arriva anche Trinitapoli.. La decisione del Consiglio dei ministri, su proposta della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, “visti ,si legge nella nota di Palazzo Chigi visto gli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata”.viene sciolto per condizionamenti mafiosi.Adesso il Comune sarà gestito per 18 mesi da un commissario nominato dal prefetto.
Il sindaco Emanuele Losapio ha dichiarato “E’ una notizia che non mi aspettavo”.
La città di Trinitapoli fino al 2004 faceva parte della provincia di Foggia, sicuramente condizionata dalle famiglie mafiose della provincia che hanno influito sulla gestione amministrativa del Comune.Le famiglie Gallone Carbone da una parte e il Miccoli-De Rosa-Buonarota dall’altro hanno gestito il business locale ,entrando nella gestione amministrativa del Comune.Nel luglio 2021 si era insediata la commissione di accesso nominata dal prefetto di Barletta-Andria-Trani Maurizio Valiante, per effettuare accertamenti e verificare la sussistenza di eventuali forme di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso in base ad accertamenti che le forze di polizia avevano riscontrato in base ad indagini di polizia giudiziaria.
La commissione ha lavorato per oltre sei mesi
Emanuele Losapio, sindaco di Trinitapoli, è stato eletto nel settembre 2020 con una coalizione di centrodestra, dopo che era stato già assessore nella precedente amministrazione guidata da Francesco Di Feo, dimessosi per partecipare all’elezioni regionali con Fratelli d’Italia. Nelle regionali ebbe la meglio vincendo su Lillino Barisciano, già primo cittadino dal 1997 al 2006.L’ennesimo comune sciolto per infiltrazioni mafiose in capitanata.Questo pregiudica sempre di più il lavoro degli inquirenti che dovranno sanare una situazione, a dir poco imbarazzante, per la politica locale.