Limiti alle rese di uva da vino, Cialdella: “Chiesta revisione già una settimana fa, ora deciderà la Regione” Bonito: “Siamo al fianco degli agricoltori ma contro ogni speculazione politica”

“Entro   il   31   gennaio   2022   le   Regioni   possono   richiedere   al   Ministero   delle   politiche   agricole eventuali integrazioni alla lista di comuni beneficiari della deroga sui limiti alle rese da uva da vino da apportare sulla base della verifica che almeno il 25% dei produttori, che insistono nel Comune per il quale si chiede  l’iscrizione, abbia registrato una resa produttiva superiore a 300 quintali per ettaro, in almeno un’annualità tra il 2015 e il 2019. É questo quanto previsto dalla legge e quanto abbiamo   chiesto,   già   dalla   settimana   scorsa,   all’assessore   regionale   Donato   Pentassuglia,   che ringrazio   per   la   disponibilità   dimostrata   nel   valutare   la   nostra   richiesta”.   Con   queste   parole l’assessore all’agricoltura del Comune di Cerignola, Sergio Cialdella, informa il comparto agricolo circa la possibilità da parte del Comune di Cerignola di accedere alla deroga, prevista per un anno, di poter produrre 400 quintali di uva da vino per ettaro in luogo dei 300 quintali previsti dalla legge. 

“Da indagini da noi compiute- spiega Cialdella- risulta che Cerignola soddisfi, seppur di poco, i requisiti previsti dalla normativa per accedere alla deroga, che tra l’altro implica una maggiore produzione per i nostri agricoltori. Adesso gli uffici regionali, a cui è demandata ogni responsabilità sul caso, dovranno valutare la nostra richiesta incrociando i dati: di questo abbiamo ottenuto piena disponibilità in un incontro ad hoc avvenuto in settimana a Bari”.

“Già da giorni siamo al lavoro per ripianare ogni possibile stortura che possa creare nocumento ai nostri concittadini. Adesso sarà la Regione- aggiunge il sindaco di Cerignola Francesco Bonito- a doversi esprimere, essendo la gestione delle deroghe una prerogativa strettamente regionale.

Siamo al fianco dei nostri agricoltori e contro ogni forma di speculazione politica, che in questi casi è sempre irresponsabilmente dietro l’angolo”, conclude Bonito.

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