Landella firma i decreti di nomina. Strapotere della Lega nella nuova Giunta di Palazzo di Città. La maggioranza chiamata adesso alla prova della tenuta in Aula dopo le tensioni e gli scontri nel Carroccio
Come avevamo anticipato il sindaco Franco Landella ha firmato questa mattina le deleghe degli assessori della Giunta comunale. Solo due i nuovi ingressi, mentre per il resto la squadra assessorile resta invariata. Il Landella bis è dunque così composto: Paolo La Torre (vicesindaco ed assessore all’Urbanistica), Raffaella Vacca (assessore alla Politiche Sociali), Sonia Ruscillo (assessore alle Attività Economiche), tutti e tre espressione della Lega; Matteo De Martino (assessore all’Ambiente), Rosario Narciso (assessore al Bilancio), entrambi indicati da Fratelli d’Italia; Alessandra Loretti (assessore alla Sicurezza e alla Legalità), espressione di Forza d’Italia; Anna Paola Giuliani (assessore alla Cultura), espressione della lista civica “DestinAzione comune”; Sergio Cangelli (assessore al Legale e al Contenzioso), espressione della lista civica “Foggia Vince”; Claudia Lioia (assessore alla Pubblica Istruzione e al Personale), espressione diretta del primo cittadino. La delega ai Lavori Pubblici, come anticipato, continua a restare nelle mani del sindaco e la Lega esprime un monopolio praticamente assoluto sulla Giunta, rappresentando il sindaco, il vicesindaco, tre assessori con la tessera del Carroccio e altri tre assessori che pur non essendo iscritti al partito di Matteo Salvini hanno sostenuto la Lega alle ultime elezioni regionali. A questi, nella galassia del sottogoverno comunale, vanno aggiunti il presidente di Amgas SpA, Pierluca Fontana, ed il presidente di AM Service, Alfonso Buono. Insomma, ben più del monocolore contro il quale Forza Italia e Fratelli d’Italia avevano chiesto un riequilibrio dei rapporti di forza, che non solo non sono cambiati ma che hanno addirittura rafforzato il potere leghista e l’asse tra il sindaco e la componente della Lega che fa capo all’europarlamentare Massimo Casanova ed al vicesegretario regionale Raimondo Ursitti, che pur non avendo un solo consigliere comunale in Aula esprimono due assessori più la vicesindacatura (circostanza, quest’ultima, estremamente anomala giacché generalmente sindaco e vicesindaco da sempre sono espressione di due forze politiche diverse, nello specifico la prima e la seconda della coalizione in termini di consenso).Nessuno spazio di rappresentanza quindi per l’area leghista dell’ex segretario cittadino Luigi Miranda, rimasta ancora una volta fuori dall’esecutivo comunale nonostante esprima in Aula gli unici due consiglieri, Salvatore De Martino e Concetta Soragnese, eletti con la Lega alle scorse comunali e alle regionali nella città di Foggia abbia ottenuto praticamente lo stesso di preferenze del suo avversario Joseph Splendido, candidato del sindaco e delle segreterie provinciale e cittadina del partito. Ora si attendono quindi le mosse di De Martino e Soragnese. Se questi ultimi dovessero lasciare la Lega ridurrebbero ai minimi termini il gruppo consiliare leghista (con i soli Consalvo Di Pasqua e Dario Iacovangelo), rendendo complicato giustificare lo strapotere di rappresentanza in Giunta degli uomini di Salvini e portando a sette i consiglieri comunali indipendenti, che insieme sarebbero a tutti gli effetti il gruppo più numeroso dell’Assemblea consiliare, con tutti i rischi del caso. In questo senso il primo cittadino avrebbe recuperato alla sua causa il consigliere Paolo Citro, nominando suo fratello, il geometra Antonio Citro, alla vicepresidenza di AM Service, sostituendo, a sua insaputa, il coordinatore provinciale dell’UdC Francesco D’Innocenzo; mentre altre trattative politiche per il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale di Amgas SpA sarebbero in fase molto avanzata rispettivamente con i consiglieri Massimiliano Di Fonso e Alfonso Fiore. Conclusa la lunga partita per l’esecutivo – tuttavia senza che la città abbia udito una sola parola circa i programmi e le idee per migliorare l’azione di governo e, di conseguenza, l’efficacia delle risposte ai bisogni della comunità – comincia adesso quella per la tenuta della maggioranza.