Stalli non concessi dal 2017: “Uno schiaffo a disabili e lavoratori”
Cicolella: “Solo pochi fortunati negli ultimi 4 anni”. Bonito: “Si sono concentrati solo sugli appalti ricchi
“Chi fino ad oggi dalla sua cameretta e tramite le dirette Facebook si autoproclamava simbolo dell’efficienza dovrebbe spiegare perché in tre anni a cittadini, lavoratori e disabili non sono stati concessi stalli pur regolarmente richiesta per questioni lavorative o di salute”. Con queste parole l’assessore alla Sicurezza e Legalità del Comune di Cerignola, Teresa Cicolella, informa dell’inizio dell’attività di recupero delle domande presentate dai cittadini per la creazione di aree di sosta riservate.
“In questa città, dal 2017, un passo carrabile è diventato utopia, se non per qualche ‘fortunato’ utente; peggio ancora – spiega Cicolella – per quanto concerne gli spazi per disabili: ad oggi sono circa 300 le domande che i nostri uffici stanno vagliando e ieri è iniziata l’installazione dei primi post. E’ grave che dopo la risoluzione del contratto con la vecchia società che si occupava di queste pratiche, ovviamente durante la gestione Metta, per anni non sia seguita un’azione che tutelasse le fasce fragili e i lavoratori”.Il primo cittadino esprime “sconcerto” per quanto successo: “E’ davvero impressionante la mole di pratiche rimaste inevase, a testimonianza del totale disinteresse rispetto alle impellenze dei cittadini.
Se devono passare 4 anni per ottenere un permesso per carico/scarico merci, o altrettanto tempo per fare in modo che un disabile possa godere di un posto riservato sotto casa, allora c’è più di qualcosa che non torna”, commenta il sindaco Francesco Bonito.
“Entro l’anno contiamo di risanare questa grave mancanza: gli uffici preposti – spiega il primo cittadino-sono già al lavoro per rimediare a questa brutta faccenda e procederanno spedita ristabilire il corretto svolgimento delle procedure. Ci sembra di capire, a poco più di un mese dal nostro insediamento, chel’ordine di scuderia degli ex amministratori sia stato quello di dare priorità agli appalti più ricchi, mentre il resto della cittadinanza è stato condannato all’inutile attesa”, conclude Bonito.