Foggia, tornano in azione ladri e teppisti delle “baby gang”: tre 13enni rapinati in centro
Torna in azione, a Foggia, la baby gang che aveva già seminato paura nel centro cittadino nei mesi passati. Tre 13enni foggiani sono stati accerchiati, l’altra sera, intorno alle 20, nei pressi dell’incrocio tra Corso Garibaldi e Corso Vittorio Emanuele, da un gruppo di 5 coetanei che – con fare minaccioso e tirando fuori dalle tasche alcuni coltellini- hanno intimato ai malcapitati di tirar fuori il denaro di cui erano in possesso. Mentre la scena si svolgeva, si è avvicinato anche un ragazzo un po’ più grande, intorno ai 16 anni, che a sua volta ha aggiunto altre minacce, precisando che era lui il capo della banda e che a lui dovevano dare il denaro. Spaventati dalla situazione, i tredicenni hanno subito consegnato i pochi soldi che avevano in tasca: erano usciti solo per comprare materiale per la scuola e sarebbero rientrati a casa dopo pochi minuti. Le mamme delle tre “vittime”, ieri pomeriggio, hanno denunciato il fatto alla Polizia e si sono già consultate con il Comitato Genitori per Foggia che era stato costituito l’inverno scorso, a seguito di un altro episodio accaduto in centro e sfociato nell’aggressione ad un adulto che, in quel caso, era intervenuto a difendere i giovani derubati. Le mamme hanno annunciato anche un esposto al Prefetto e al Questore per sollecitare un incontro con le istituzioni e chiedere con forza misure più drastiche con l’obiettivo di garantire la sicurezza dei ragazzi foggiani che in grande numero affollano le strade e le piazze centrali –e non solo- del capoluogo nelle ore serali e notturne (almeno, quando non sono in vigore restrizioni per le misure anticovid).
I PRECEDENTI
Nel novembre del 2019, dopo le aggressioni più clamorose, il problema era stato già affrontato durante una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica di Foggia. La Procura del capoluogo aveva escluso, in base ai dati disponibili, che sul territorio operassero vere e proprie baby gang organizzate e strutturate. Fatto sta che gli episodi erano stati ripetuti e le vittime non erano state solo ragazzi: nell’ottobre 2019, un 78enne foggiano, in Piazza Giordano, era stato colpito con pugni dietro alla schiena senza alcun motivo da un gruppetto di adolescenti che avevano agito ed erano fuggiti; un mese dopo, un 42enne era stato picchiato e mandato in ospedale da tre bulli in Via Marchese De Rosa e un pensionato era rimasto ferito in una aggressione a Rione Martucci. Era comparsa anche una “baby gang al femminile”: nel febbraio del 2019, gli agenti dell’Ufficio Minori della Questura di Foggia avevano identificato e segnalato all’attenzione dei genitori tre ragazzine tra gli 11 e i 13 anni che in diversi episodi avevano spintonato e insultato coetanei –anche maschi- nella zona dell’isola pedonale e in un caso avevano anche preso a schiaffi una ragazza della stessa età. Una quindicina di genitori foggiani, nell’ottobre del 2019, aveva costituito il Comitato Genitori per Foggia, che si era fatto promotore di una raccolta firme per sollecitare l’attenzione delle istituzioni: in una sola serata, con due tavolini in centro storico, erano state totalizzate circa 2000 sottoscrizioni da parte di altri cittadini preoccupati per il fenomeno dilagante. Il Comitato aveva, poi, promosso diversi incontri pubblici con esperti per affrontare il fenomeno del disagio giovanile e identificare cause e rimedi al problema. A seguito della riunione in Prefettura, per qualche tempo, erano state intensificate le pattuglie a piedi di forze dell’ordine nelle vie del centro storico e si era registrato un incoraggiante effetto deterrente. Evidentemente, occorre rafforzare e, soprattutto, rendere stabile la presenza degli uomini e delle donne in divisa nei luoghi dove più intensa è la “movida” dei Foggiani, per prevenire ed eventualmente reprimere i fenomeni di reati ai danni dei più giovani e stroncare sul nascere questo vero e proprio fenomeno criminale che, se anche non si vuole definire “di baby gang”, quanto menosi può identificare come una pericolosa tendenza all’emulazione degli episodi di teppismo e di microcriminalità da parte di alcuni giovani Foggiani che, come constatato nelle indagini della Polizia, nei mesi scorsi, appartengono a famiglie colpite da disagio economico e sociale, i cui genitori, spesso, risultano interessati da precedenti penali.