Caso Capristo-Amara: i pm sulle tracce del tesoro di segreti nascosti dal materano super poliziotto Paradiso
Il poliziotto materano figura di spicco centro di intrigo ricco di informazioni , dopo le rivelazioni dell’avvocato Amara, ebbe contatti con diversi poteri dello stato per la nomina del procuratore di Taranto.Figura di spicco ricco di grandi segreti.
IL principale imputato corrotto, cioè l’ex procuratore capo di Taranto Carlo Maria Capristo, è sottoposto a un obbligo di dimora a Bari. Come pure il presunto corruttore, discusso che ha fatto nascere questa grande indagine ,facendo aprire diversi filoni di indagini con competenze varie delle diverse procure d’Italia sia nel sud sia nel centro che nel nord facendo occupare diversi pm di diverse ramificazioni interne al CSM, l’avv.avvocato siciliano Piero Amara. L’unica persone che rimane in carcere è solo il super poliziotto Filippo Paradiso, che secondo i gli inquirenti avrebbe fatto intermediario tra i due. Si da semplice intermediario e rimane in carcere.Forse rimane in carcere perché stando ai fatti accertati ha avuto incarichi istituzionali ed collaborato con la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati? Il Paradiso proprio per la sua esperienza per il curriculum ha acquisito una esperienza di mediazione che lo ha portato ai vertici di istituzioni importanti dello stato.Il centro dello snodo raggiunto dall’inchiesta dai pm di Potenza sulla gestione delle indagini sull’Ilva ,dalle varie sponsorizzazioni Pugliesi,Lucane raccolte da Capristo per la nomina alla guida della procura tarantina e dalle varie operazioni che da Trani riusciva ad effettuare senza averne titolo e senza averne competenza influendo sia sul regione sia sui ministeri romani e sia sul territorio agevolando gruppi di potere economico che politici.Il Tribunale del riesame ha respinto il ricorso contro l’ordinanza di misure cautelari per cui è in carcere ormai da tempo . Un provvedimento che i suoi legali hanno ritenuto inatteso e fuori luogo ,essendo solo un mediatore che però i sostitututi ritengono ricco di tante verità è di tanti segreti che possono scardinare che un gran scatola che può portare a far uscire grandi verità .Si è anche depositato un lungo verbale dell’interrogatorio di garanzia di Amara, ex legale di Ilva, oltre che dell’Eni ma di tante altre società collegate che avevano interessi in Puglia e in Basilicata.L’avvocato Amara, all’inizio di giugno era finito in carcere a sua volta, ma dopo pochi giorni fu rilasciato, rimettendolo in libertà perché il gip ritenne che aveva collaborato e i sostituti dettero parere favorevole.Avendo ammesso buona parte delle contestazioni, svelando una serie di episodi aggiuntivi che promettono sviluppi eclatanti nelle prossime indagini.Dichiarazioni giudicate molto determinanti e fondamentali ,credibili,non abbastanza per allontanare le attenzioni dal super poliziotto Paradiso, che per Amara avrebbe funzioni molto importanti nella capitale. Ma mai quanto lui. Il tutto perché visto da Amara,si sarebbe prestato per conto suo a spingere la candidatura del comune amico Capristo per farlo diventare Procuratore della Repubblica di Taranto. Perché tutto questo ?Perche’ si preoccupò di trovare un collegamento determinante a sostegno dell’allora membro del Csm, Elisabetta Casellati. Ricordiamo ai nostri lettori di Youfoggia,che stando a quanto dichiarato da Amara,avrebbe avuto un ruolo determinante anche nell’assunzione del figlio dell’attuale procuratore capo di Matera, Pietro Argentino, che all’epoca era ancora procuratore aggiunto a Taranto.Il grande narratore , dei giochi ombra delle aule giudiziarie di diverse procure D’ Italia, si è detto certo, d’altro canto, che un contatto tra Paradiso e Casellati ci sia stato per la nomina di Capristo a Taranto da parte del Csm. Per obbligo di cronaca dobbiamo scrivere che l’attuale presidente del Senato ha smentito categoricamente un interrogatorio davanti ai pm di Roma . Meno incisivo fu le dichiarazioni rilasciate per un incontro tra lo stesso Paradiso e il deputato Pd Francesco Boccia che invece le indagini rilevano che Capristo e Boccia si conoscevano da tempo per altre situazioni in Puglia.Quindi,non è escluso, che è su questi altri presunti sponsor che adesso i pm potentini vogliono capire qualcosa in più avendo concentrato gli investigatori su questi elementi ritenuto essenziali.L’avv.AMARA definì un asse pro Capristro, tra il governo dell’epoca e l’Ilva e interessi economici Pugliesi e Lucani«Ho sempre pensato che fosse dei servizi, se devo essere sincero».Amara spiega in un passaggio dell’interrogatorio di garanzia a proposito di Paradiso, della sue sorprendente rete di conoscenze e dei misteriosi incarichi che sommandosi al suo reddito di funzionario di polizia gli valevano introiti per «centinaia di migliaia di euro all’anno».Sara’ così o sarà che i magistrati vogliono comprendere quanto il potere politico vuole entrare nel potere giudiziario e quanto è riuscito ad entrare.Di certo questo porterà ad uno scontro o ad prova di forza tra due poteri dello stato che influenzeranno scelte evidenziando posizioni differenti che solo un mediatore ottimo con carisma potrà sedare.Di certo i pm potentini non si stanno impressionando anzi stando andando avanti.