Molfetta, maxisequestro di beni da 50milioni di euro ad imprenditore con un passato da narcotrafficante.
Avrebbe costruito il suo impero con capitali di natura illecita, Giuseppe Manganelli, 52enne di Molfetta, destinatario di un sequestro di beni pari a 50milioni di euro.
Dopo 12 lunghi anni trascorsi in carcere accusato di rapina e associazione per deliquere finalizzata al narcotraffico e alle estorsioni, Manganelli avrebbe accumulato e occultato cospicue somme di danaro, investendoli poi nel settore dell’edilizia.
In particolare il sequestro, eseguito dai carabinieri coordinati dalla Dda, riguarda 16 fabbricati, tra i quali la villa, vista mare, dove risiede Manganelli, quattro terreni, per un’estensione totale di circa 5mila mq, 5 società tra le quali la Unione Petroli srl con fatturato annuo di circa 20 milioni di euro, 6 veicoli e una imbarcazione da diporto, 11 conti correnti e quote partecipative ad un fondo di investimento. L’indagine, nello specifico, ha analizzato l’attività finanziaria che, per oltre un ventennio, il 52enne, i suoi stretti familiari e le persone giuridiche nel frattempo costituite hanno abilmente intessuto.
I militari hanno quindi ricostruito gli intrecci finanziari, le acquisizioni di rami d’azienda ed il ricorso alla figura di prestanome. E nel provvedimento hanno evidenziato l’elevata pericolosità sociale dell’imprenditore ex narcotrafficante, che, stando alle indagini degli inquirenti, a partire dal 2011, avrebbe iniziato a investire nel campo dell’edilizia, “anche grazie alla fittizia interposizione di alcuni prestanome”. Così avrebbe costruito le prime società e diversificato gli investimenti, “con una operatività non più limitata al solo campo dell’edilizia, ma estesa anche al settore della distribuzione di carburanti”, attraverso un sistema di “scatole cinesi, messo in atto dall’imprenditore per occultare l’illecita provenienza della sua ricchezza finanziaria”.
Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini che ha dichiarato: “Questa è la prova tangibile che lo Stato e le istituzioni lavorano quotidianamente contro ogni forma di illegalità. Altre indagini sono in corso per gli altri episodi accaduti in queste ultime settimane e presto assicureranno giustizia” aggiunge il sindaco riferendosi ai recenti roghi e attentati incendiari in aziende e cantieri della città. “A Molfetta – conclude – le istituzioni operano in silenzio, ma sono vive e presenti”.